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CF: iniziativa ghiacciai, controprogetto meno vincolante

La consigliera federale Simonetta Sommaruga KEYSTONE/PETER SCHNEIDER sda-ats

(Keystone-ATS) Un saldo netto pari a zero delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2050, senza però vietare di principio i combustibili fossili.

Sono questi in estrema sintesi i contenuti del controprogetto diretto all’iniziativa popolare “Per un clima sano (Iniziativa per i ghiacciai)”, adottato oggi dal Consiglio federale ed elaborato “tenendo conto del “no” popolare alla revisione della legge sul CO2 dello scorso giugno”.

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Pur condividendo gli stessi obiettivi dell’iniziativa, il Governo ritiene che su alcuni aspetti questa si spinga troppo lontano. Oltre alla sostenibilità sociale, nel suo progetto l’Esecutivo intende pertanto considerare la situazione particolare delle regioni discoste e di montagna, meno ben servite dai trasporti pubblici rispetto alle aree urbane, precisa in una nota.

In un nuovo articolo costituzionale, il controprogetto stabilisce che la sicurezza nazionale non può essere compromessa: per gli interventi di protezione e di salvataggio, esercito, polizia e servizi di intervento devono poter fare ricorso, in caso di necessità, ai carburanti fossili. Deroghe devono essere possibili se le tecnologie alternative non sono sostenibili dal punto di vista economico e sociale o se sono disponibili solo in misura insufficiente.

Il Consiglio federale intende inoltre lasciare aperta la possibilità di compensare in Svizzera o all’estero con serbatoi di CO2 le emissioni di gas serra ancora presenti nel 2050. Questo poiché il potenziale di stoccaggio permanente del CO2 in Svizzera è limitato da condizioni quadro tecniche, economiche, ecologiche e sociali. La ricerca dovrà inoltre fare in modo che vengano garantite la necessaria innovazione ed evoluzione tecnologica.

L’iniziativa, depositata il 27 novembre 2019 dall’Associazione svizzera per la protezione del clima, chiede che a partire dal 2050 la Svizzera non emetta più gas serra di quanto i serbatoi naturali e tecnici di CO2 ne possano assorbire. Contemporaneamente non dovrà in linea di principio più essere possibile immettere sul mercato combustibili e carburanti di origine fossile. Deroghe sarebbero possibili per le applicazioni per le quali non esistono alternative tecniche.

Il testo è sostenuto da organizzazioni ambientaliste, chiese e ricercatori, nonché da esponenti di tutti gli schieramenti politici, compreso quello borghese. L’iniziativa vuole sensibilizzare la politica sugli obiettivi dell’Accordo di Parigi, che devono essere iscritti nella Costituzione.

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