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CN: borse di studio, ok maggiore armonizzazione

(Keystone-ATS) L’attuale sistema delle borse di studio concesse dai cantoni agli studenti che frequentano le università o altre scuole superiori deve essere maggiormente armonizzato a livello federale, sia per quanto riguarda i criteri sia per l’ammontare degli aiuti attribuiti agli studenti. È quanto ha deciso oggi il Consiglio nazionale che ha approvato – 129 voti a 46 – la revisione della legge federale sui sussidi all’istruzione superiore, controprogetto indiretto all’iniziativa popolare – che la Camera ha respinto – dell’Unione svizzera degli universitari. Il dossier va al Consiglio degli Stati.

L’iniziativa popolare intende armonizzare a livello nazionale la concessione di borse di studio, compreso l’ammontare dei contributi. Stando agli studenti e a molti parlamentari, l’attuale sistema non garantisce l’uguaglianza delle opportunità: troppe le differenze tra un cantone e l’altro circa l’ammontare del sussidio, che può variare anche di parecchie migliaia di franchi.

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È vero che esiste un concordato intercantonale per l’armonizzazione delle borse di studio destinate all’istruzione terziaria, hanno argomentato in molti, tuttavia quest’ultimo ha raccolto finora l’adesione di solo 14 cantoni. Scopo della revisione legislativa operata oggi è di incitare gli altri ad aderire all’intesa affinché certe disparità vengano colmate al più presto.

Pur essendo d’accordo sui principi soggiacenti all’iniziativa, discussa ieri in aula e sostenuta solo dal campo rosso-verde, il Nazionale ha raccomandato a popolo e cantoni di respingerla (122 voti a 55 e 2 astenuti) per due ragioni: l’iniziativa, per come viene formulata, è troppo cara (fino a mezzo miliardo di franchi di maggiori uscite per la Confederazione) e, soprattutto, non rispetta le competenze cantonali (leggi federalismo) in materia di formazione.

A parte l’UDC, secondo cui il sistema attuale va bene così com’è e non andrebbe toccato, gli altri partiti si sono tuttavia detti disposti a rivedere la legge federale sui sussidi.

Nel corso della discussione, la Camera – seguendo le raccomandazioni della maggioranza della commissione preparatoria – è andata più lontano del progetto di revisione governativo, considerato troppo timido, operando anche alcune importanti modifiche.

Per 141 voti a 38, il plenum ha quindi deciso di estendere i beneficiari dei sussidi anche a coloro che seguono una formazione professionale di livello superiore (corsi preparatori agli esami professionali). L’UDC si è opposta temendo che tale aggiunta al progetto governativo togliesse mezzi finanziaria alla formazione professionale di base.

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