Colombia: presidente chiede perdono per vittime di due massacri

(Keystone-ATS) Il presidente colombiano Gustavo Petro ha chiesto perdono a nome dello Stato colombiano per due massacri commessi alla fine degli anni ’90, nel nord-ovest del Paese, da paramilitari con l’acquiescenza di soldati e polizia.
“Come massimo esponente di questo Paese – ha detto pubblicamente – devo scusarmi con i famigliari di quelle vittime e con le vittime stesse che non possono più accompagnarci perché sono state assassinate da rappresentanti dello Stato”.
Petro si è inoltre rammaricato di dover arrivare all’estremo di presiedere un atto come quello di oggi, e di averlo dovuto fare su richiesta di una corte di giustizia internazionale, a causa della “mancanza” di “volontà politica” delle istituzioni locali incaricate di indagare sui casi, che “non hanno fatto il loro dovere”.
La presentazione delle scuse del capo dello Stato è avvenuta a Medellìn, davanti a un gruppo di famigliari di 22 contadini uccisi, in esecuzione di una sentenza della Corte Interamericana dei Diritti umani (IACHR).
Nel 2006 quella Corte condannò lo Stato colombiano a riconoscere la propria responsabilità in due massacri, avvenuti per mano di bande paramilitari nel 1996 e 1997 nelle località di La Granja (cinque contadini uccisi) e El Aro (altri 17 morti).
Inoltre la IACHR condannò lo Stato colombiano a pagare una somma di un milione di dollari ai famigliari delle vittime e ordinò al governo di Bogotà, inutilmente per 16 anni fino ad oggi, di chiedere perdono.
Petro, che ha invece accettato di formulare un mea culpa che i presidenti che lo hanno preceduto non hanno pronunciato, ha promesso di fare “tutto il possibile” affinché “le azioni di riparazione e di giustizia siano veramente dirette al fine della pace e della riconciliazione della società colombiana”.