Corea Nord, morto a 94 anni ex capo della propaganda Kim Ki-nam

(Keystone-ATS) Kim Ki-nam, ex segretario del Partito dei Lavoratori e a lungo ex potente capo della propaganda in Corea del Nord, è morto martedì all’età di 94 anni a causa “di vecchiaia e di disfunzioni multiorgano”, dopo essere stato curato in ospedale dal 2022.
È ritenuto l’ideatore del culto della personalità che circonda la dinastia dei Kim al potere da oltre 70 anni del Paese eremita, fondata da Kim Il-sung e giunta alla terza generazione. La famiglia è venerata nel Nord come la “stirpe di sangue del Paektu”, dal nome del vulcano che è la montagna più alta del Paese e che è menzionato come il presunto luogo di nascita di Kim Jong-il.
Il leader supremo Kim Jong-un, ha riferito l’agenzia ufficiale Kcna, si è recato alla camera ardente dell’ex funzionario alle 2 del mattino, ha reso “un silenzioso omaggio” e si è guardato intorno con “amaro dolore per la perdita di un veterano rivoluzionario che era rimasto sconfinatamente fedele”. Una corona di fiori “è stata deposta” in nome di Kim Jong-un, che guiderà il comitato per i funerali di Stato. “Kim Ki-nam ha contribuito alla sacra lotta per lo sviluppo del Partito dei Lavoratori, modellando le fila rivoluzionarie sull’ideologia monolitica e sull’avanzata vittoriosa della causa socialista”, ha proseguito il dispaccio della Kcna.
L’ex funzionario è noto per aver supervisionato per decenni le operazioni di propaganda in Corea del Nord fino all’uscita dalla maggior parte degli incarichi ufficiali durante una riunione plenaria del partito a ottobre del 2017: passò il testimone alla potente sorella dell’attuale leader Kim Yo-jong nel 2018, secondo secondo il ministero dell’Unificazione di Seul. L’ex funzionario riapparve sia pure brevemente nelle foto dei media statali a gennaio del 2019, in occasione della partenza di un gruppo artistico nordcoreano diretto in Cina.
Nel 2009, Kim Ki-nam guidò una delegazione di Pyongyang al Sud per porgere le condoglianze al defunto ex presidente Kim Dae-jung, promotore della politica del disgelo intercoreano che portò al primo vertice del 2000 di Pyongyang con l’allora leader del Nord Kim Jong-il, il padre di Kim Jong-un. Durante la sua visita a Seul incontrò l’allora presidente sudcoreano Lee Myung-bak.