Cresce numero farmacie in Svizzera, ma molte a rischio chiusura
(Keystone-ATS) Le farmacie in Svizzera sono in lento ma costante aumento e hanno quasi raggiunto le 1800 unità; tuttavia – stando a uno studio pubblicato oggi dalla Società svizzera dei farmacisti pharmaSuisse – una su quattro sarebbe a rischio di chiusura.
Nel 2015 il fatturato medio di una farmacia in Svizzera ammontava a circa 2,98 milioni di franchi, ovvero 160’000 franchi in più rispetto all’anno precedente, rileva lo studio “Inchiesta permanente dei costi nelle farmacie” (RoKA) condotto dal Centro di ricerca congiunturale dell’ETH di Zurigo KOF. Malgrado ciò ben il 26% delle farmacie genera un utile operativo inferiore ai 50’000 franchi.
Le differenze sono enormi a seconda delle dimensioni dell’esercizio: a gravare sulle farmacie più piccole vi sono soprattutto le riduzioni dei prezzi volute a più riprese dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), la consegna diretta delle medicine da parte dei medici, una posizione piuttosto decentralizzata e la forte concorrenza delle farmacie gestite dalle catene ospedaliere, sottolinea pharmaSuisse.
Sono già alcuni anni che l’associazione nazionale suona il campanello d’allarme per la situazione difficile di numerose farmacie, parallelamente tuttavia il numero di questi esercizi risulta in lento ma costante aumento (2014: 1764, 2017: 1792).
Interpellata dall’ats a proposito, una portavoce di pharmaSuisse ha indicato che nello stesso lasso di tempo anche la popolazione elvetica è cresciuta. Se si tiene conto del numero di abitanti la tendenza è infatti del tutto inversa: se nel 2005 vi erano 2,24 farmacie ogni 10mila abitanti, ora la quota è scesa al 2,14.
A livello europeo la Svizzera è uno dei paesi con la densità inferiore di questo tipo di attività: in Germania vi sono infatti 2,5 farmacie ogni 10mila abitanti, in Francia 3,3, in Belgio 4,4 e in Spagna addirittura 4,7.