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Crisi: dopo aiuti, Spagna sorvegliata speciale banche

(Keystone-ATS) Madrid avrà pure evitato il giro di vite sulle politiche fiscali inflitto ad Atene e Lisbona, ma dovrà comunque fare i conti con le sue banche, iper-esposte ad una bolla immobiliare che deve ancora finire di sgonfiarsi. I 100 miliardi di aiuti accordati alla Spagna – ha avvertito oggi la cancelliera tedesca Angela Markel – “naturalmente saranno sottoposti a delle condizioni”. A partire da “una ristrutturazione del suo sistema bancario per dargli un futuro sostenibile”.

Anche Olli Rehn, il commissario Ue agli Affari economici, ha spiegato che la linea di credito concessa impone a Madrid delle “raccomandazioni specifiche sulla sorveglianza del settore finanziario” e che alle banche beneficiarie dei soldi europei saranno richiesti “requisiti specifici in aggiunta al rispetto delle regole europee sugli aiuti di Stato”.

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Insomma dopo la ristrutturazione delle sue casse di risparmio, le fusioni, le svalutazioni degli attivi, per Madrid non è ancora finita. Deve affrontare alla radice il suo sistema bancario, e ci sarà anche per la Spagna una troika di ispettori Ue-Fmi-Bce. Anche se i controlli saranno limitati al sistema bancario e se – precisa la Merkel – “queste condizioni sono diverse da quelle imposte quando un Paese intero deve mettere tutto il suo programma macroeconomico sul piano di un salvataggio”.

Luis de Guindos, il ministro delle Finanze spagnolo, ha parlato dell’intervento europeo come di una “prova ulteriore” della volontà di difendere l’euro: “Vedremo altre decisioni che vanno nella stessa direzione”.

Il peso dei salvataggi bancari in Spagna, in ogni modo, avrà il suo peso sulle finanze di Madrid: secondo Fitch la Spagna “mancherà gli obiettivi di bilancio quest’anno (già allentati in un accordo con Bruxelles) e l’anno prossimo, in modo significativo”. L’agenzia di rating, dopo aver tagliato il rating sovrano spagnolo e colpito i principali istituti iberici inclusa Bankia, oggi ha alzato la sua scure su 18 banche minori, fra cui Caixa e Banco Sabadell.

Vitor Constancio, il vice-presidente della BCE, oggi ha avvertito che sono dovute “a nuove inquietudini sull’Italia e la Spagna, non hanno niente a che vedere con la Grecia”. Secondo la banca centrale i prezzi delle case (e dunque gli attivi delle banche) in Spagna devono ancora scendere almeno di un 15%.

L’Eurotower – nel suo rapporto semestrale sulla stabilità finanziaria pubblicato oggi – auspica una “unione bancaria” anche se Constancio non si nasconde che si tratta di una soluzione che “non è dietro l’angolo”.

Una soluzione in grado di raggiungere obiettivi “critici”: creare una sorveglianza europea sulle banche, rompere il legame fra banche e debito sovrano, minimizzare i rischi per i contribuenti attraverso contributi adeguati da parte dell’industria finanziaria.

Agli occhi di Francoforte, fra i principali rischi, vi è la possibilità che le banche vedano diminuire la propria redditività e riducano bruscamente la loro esposizione verso il sistema economico.

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