Ebola: esperti, primo contagio fu da colonia di pipistrelli
(Keystone-ATS) Il bambino della Guinea che fu il primo ad essere contagiato da Ebola nell’epidemia scoppiata oltre un anno fa – e che finora ha fatto quasi 8000 vittime in Africa occidentale – ha quasi certamente contratto il virus da una colonia di pipistrelli che viveva all’interno di un grande albero cavo in cui giocava: lo afferma sulla rivista EMBO Molecular Medicine un’equipe di medici e biologi, citati dalla BBC, che ha esaminato i dintorni del villaggio di Meliandou, dove viveva il piccolo Emile Ouamouno e da cui si propagò il focolaio.
Secondo il dott. Leendertz, dell’istituto tedesco Robert Koch, a spargere il virus delle febbri emorragiche non sarebbe stata la carne di pipistrello consumata dai locali prima che arrivasse un divieto governativo. Ma Emile – morto un anno fa – lo avrebbe contratto giocando con alcuni amici in un grande albero dal tronco cavo, che sorge a poche decine di metri dalla sua casa ed era popolato da una colonia di pipistrelli.
L’albero fu poi parzialmente bruciato lo scorso inverno e fiamme e fumo costrinsero i pipistrelli a sloggiare. Molti furono catturati dai locali e mangiati. Ma Leendertz e il suo team non hanno trovato tracce del virus negli esemplari trovati intorno a Meliandou e non ha potuto esaminare i resti di quelli uccisi e poi gettati via dopo che è scattato l’allarme e il divieto delle autorità.
Ma si sa che questi piccoli pipistrelli insettivori – “Mops condylurus” il nome latino della specie, che svolge anche un ruolo utile divorando le zanzare, veicoli della malaria – sono portatori di Ebola, che negli ultimi 38 anni ha fatto a più riprese delle comparse in Africa centrale, con limitati focolai. Un esemplare infetto può contagiare un’altra colonia e così via. E quasi certamente, secondo gli scienziati, qualcuno di quelli nell’albero era infetto e il continuo contatto con le loro feci può aver scatenato la febbre emorragica in Emile.