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Ebola: un altro falso allarme a Parigi

(Keystone-ATS) Francia col fiato sospeso per l’intera giornata per ciò che alla fine si è rivelato l’ennesimo falso allarme per un caso sospetto di Ebola. A rilanciare la psicosi, è stato il presunto contagio di una donna rientrata dall’Africa e ricoverata in isolamento nell’ospedale parigino Bichat, come previsto dal protocollo.

Questa mattina, radio Europe 1 – una delle più ascoltate di Francia – aveva detto che quel caso inizialmente considerato “sospetto” era diventato “probabile” dopo i controlli dell’Istituto di vigilanza sanitaria. Ma dopo ore di accurate analisi da parte dell’Istituto Pasteur di Lione, il ministro della Salute, Marisol Touraine, ha potuto annunciare nel tardo pomeriggio che tutti i test effettuati sulla paziente sono risultati “negativi”.

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Le analisi hanno permesso di “scartare il sospetto”, ha assicurato la ministra, nel corso di un’attesissima conferenza stampa convocata a Parigi. A parte l’infermiera di Medici senza Frontiere (Msf) infettata dal virus durante una missione in Liberia – poi guarita dopo un trattamento sperimentale all’ospedale militare Bégin de Saint-Mandé, nei pressi di Parigi, da cui è stata dimessa lo scorso fine settimana – tutti gli 11 casi sospetti riscontrati dall’inizio dell’epidemia sul territorio francese “si sono rivelati negativi, incluso quest’ultimo caso dell’ospedale Bichat”, ha spiegato Touraine, aggiungendo: “nel momento in cui vi parlo, non c’è nessun malato di Ebola ricoverato in Francia”.

A Parigi, la ministra ha anche annunciato la creazione di un numero verde interamente consacrato all’Ebola “accessibile dalle 9 di domani mattina”. “Dobbiamo combattere un’epidemia inedita, che ha colpito 8.000 persone e causato 4.000 morti”, ha ricordato. Per lei, occorre massima “trasparenza” e “se un caso di Ebola venisse confermato in Francia, sarebbe oggetto di una comunicazione pubblica immediata, per il momento non è il caso”.

Nel pomeriggio, durante una visita a Tolosa, il premier Manuel Valls aveva invitato autorità e media alla “prudenza”. “Bisogna essere prudenti – ha sottolineato Valls, a margine di un incontro con l’Associazione delle regioni francesi -. Questa richiesta di prudenza è rivolta alle autorità e ai media, affinché non si generino moti di panico”. Per il premier di Parigi “queste questioni vanno seguite con attenzione. Non voglio aggiungere di più, a parte la nostra grande vigilanza. L’insieme dei servizi statali è mobilitato” per rispondere a eventuali emergenze, ha concluso Valls. Già ieri sera, si erano riaccese le paure per un presunto caso sospetto nella banlieue di Parigi. Un allarme che però è rientrato quasi subito. Scene di panico si erano invece verificate nei giorni scorsi in una scuola statale dove c’erano alcuni studenti rientrati dalla Guinea.

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