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Svizzera-Ue: il controprogetto dei contadini

Gli agricoltori svizzeri non si oppongono ad un'apertura verso il mercato europeo. Contrariamente al Consiglio federale non vogliono però che ciò avvenga sottoforma di un accordo globale di libero scambio.

L’Europa è il principale partner economico dell’agricoltura elvetica ed è quindi importante sviluppare le relazioni commerciali con Bruxelles, ha indicato giovedì l’Unione svizzera dei contadini (USC).

Un accordo di libero scambio, scrive l’associazione in una nota, non rappresenta però la soluzione adeguata, in quanto le ripercussioni economiche per il mondo agricolo svizzero sarebbero disastrose.

L’USC propone invece di attivare la clausola evolutiva prevista nel pacchetto agricolo degli Accordi bilaterali tra Berna e Bruxelles, in vigore dal 2002. «Discutendo con l’Unione europea i mezzi per eliminare gli attuali ostacoli non tariffari al commercio – annota il suo presidente Hansjörg Walter – le esportazioni potrebbero essere notevolmente migliorate»

In un secondo tempo, aggiunge Walter, si potrebbe valutare l’apertura del mercato settoriale per alcuni prodotti dotati di un potenziale all’estero (ad esempio prodotti biologici o carne).

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