Erdogan torna a denunciare complotto, mentre continuano gli scontri
(Keystone-ATS) Davanti a una enorme folla di sostenitori del suo partito islamico Akp a Istanbul, il premier turco Recep Tayyip Erdogan ha di nuovo denunciato il complotto contro il suo governo portato avanti attraverso le proteste dei giovani delle ultime due settimane.
Erdogan ha accusato la “lobby dei tassi d’interesse”, la stampa estera e il capo del principale partito di opposizione Kemal Kilicdaroglu, che ieri ha denunciato come “un crimine contro l’umanità” l’assalto della polizia a Gezi Park.
Intanto due dei principali sindacati turchi, Kesk e Disk, hanno deciso oggi di proclamare uno sciopero nazionale da domani per denunciare la dura repressione attuata contro i manifestanti anti-Erdogan e chiedere la fine della violenza della polizia. Secondo un portavoce di Kesk altri sindacati sono stati invitati a aderire alla protesta.
E oggi continuano gli scontri in diversi quartieri di Istanbul e nel centro di Ankara fra polizia e manifestanti. A Istanbul le forze antisommossa hanno attaccato con cariche, gas lacrimogeni, granate assordanti e idranti concentrazioni di migliaia di manifestanti che in vari punti della città cercano di avvicinarsi a Taksim, blindata dalla polizia. Ad Ankara gli scontri si concentrano a Kizilay dove sono schierati centinaia di agenti anti-sommossa appoggiati da mezzi blindati.