FFS Cargo taglia 65 posti in Ticino e Svizzera tedesca

FFS Cargo taglierà 65 impieghi a tempo pieno nel trasporto merci. Due terzi delle soppressioni avverranno in Ticino, dove però non ci dovrebbero essere licenziamenti, il restante terzo nella Svizzera tedesca. La causa è l'attività deficitaria del trasporto combinato.
(Keystone-ATS) Le FFS abbandonano l’asse est-ovest nel traffico combinato, si legge in un comunicato odierno. Il collegamento attraverso le Alpi è mantenuta: fra Dietikon (ZH) e Stabio, i container saranno trasportati su rotaia. Prima e dopo questi terminal, andranno su strada.
La misura significa la chiusura di otto terminal a Basilea, Oensingen (SO), Gossau (SG), Widnau (SG), Renens (VD), St-Triphon (VD), Cadenazzo e Lugano. Il deficit del settore è di circa 12 milioni di franchi l’anno, per un fatturato di 18 milioni.
I tagli toccano il personale impiegato in locomotive, manovre e controlli tecnici. I licenziamenti resteranno eccezioni e si cercano mutazioni interne.
Fondamentalmente, FFS riorientamento quindi l’attività, eliminando i trasporti non redditizi e sopprimendo – entro la fine dell’anno in corso – i posti di lavoro che non saranno più necessari. L’azienda ricorda in una nota di voler ridurre in generale i costi di 60 milioni di franchi entro il 2033.
Il traffico combinato viene concentrato sull’asse principale nord-sud, che viene rafforzato secondo il concetto “Suisse Cargo Logistics”, presentato già nel 2022. Se il collegamento Dietikon-Stabio si rivelerà vincente, potrebbe seguire un terminal “trimodale” a Basilea Nord.
Niente licenziamenti in Ticino
Come già detto, l’abbandono delle attività non redditizie avrà conseguenze soprattutto in Ticino, dove verranno tagliati circa 40 impieghi a tempo pieno. Nel cantone italofono le FFS impiegano in totale 2200 persone, viene sottolineato.
“La situazione in Ticino è particolarmente complessa dal punto di vista geografico, linguistico e del mercato del lavoro. Per tenere conto delle circostanze specifiche, le FFS hanno considerato questa regione separatamente e insieme alle parti sociali hanno elaborato possibili soluzioni nell’ambito del contratto collettivo di lavoro (CCL). La riduzione avverrà il più possibile attraverso fluttuazioni naturali come i pensionamenti o gli avvicendamenti all’interno delle FFS. Non vi saranno licenziamenti”, si legge nel comunicato.
Le Ferrovie sottolineano il ruolo chiave del Ticino nell’asse nord-sud. Nel cantone seguiranno investimenti, come la costruzione del Nuovo stabilimento industriale ferroviario di Arbedo-Castione, con almeno 360 posti di lavoro e 80 apprendisti.
SEV condanna i tagli
Il sindacato del personale dei trasporti (SEV) ha condannato il “taglio netto” in una presa di posizione. Uno smantellamento così radicale significa una pericolosa perdita di know-how e “mette a rischio l’urgente e necessario trasferimento delle merci dalle strade alla rotaia”.
L’organizzazione sindacale chiede a FFS Cargo di rinunciare al taglio degli impieghi. Alternative esistono: il personale con poche possibilità di utilizzo potrebbero essere provvisoriamente girato ad altre aziende, in particolare all’interno del gruppo FFS.