L’UE vuole rivedere l’accordo sulla fiscalità
L'accordo fra la Svizzera e l'Unione europea (UE) del 2004 sulla frode fiscale va rinegoziato, sostiene il commissario europeo alla fiscalità Lázló Kovács, che nei prossimi mesi intende chiedere un mandato in questo senso al Consiglio dei ministri dell'UE.
Kovács è «sicuro al 100%» di riuscire a ottenere il via libera dai ministri, ha detto martedì durante una conferenza stampa a Bruxelles.
La Commissione europea intende introdurre nella nuova intesa gli standard dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) relativi allo scambio, fra vari paesi, d’informazioni fiscali.
L’obiettivo di Bruxelles è di applicare, a livello internazionale, dei principi di trasparenza e di buon governo in materia fiscale.
Il Dipartimento federale delle finanze si è limitato ad affermare che «si tratta di una questione interna all’UE».
L’orientamento di Bruxelles si scontra ad ogni modo con la strategia scelta dal Consiglio federale. In un’intervista pubblicata domenica dalla SonntagsZeitung, la ministra degli affari esteri Micheline Calmy-Rey ha affermato che la Svizzera non ha «nessuna ragione» per rinegoziare l’accordo in questione.
«Il Consiglio federale ha deciso di applicare le nuove regole in materia di assistenza amministrativa nel quadro di accordi di doppia imposizione negoziati di volta in volta con ognuno dei paesi partner», ha spiegato Calmy-Rey.
swissinfo e agenzie

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