Francia: falsi impieghi, per Chirac 2 anni con condizionale
(Keystone-ATS) L’ex presidente francese, Jacques Chirac, è stato condannato dal tribunale di Parigi a due anni di carcere con la condizionale nel caso dei falsi impieghi al Comune della capitale francese all’epoca in cui fu sindaco (1977-1995).
Primo presidente della repubblica francese a comparire come imputato davanti a un tribunale, Chirac – 79 anni – è stato dichiarato colpevole in entrambi i filoni dello scandalo. L’ex capo dello stato è stato ritenuto colpevole di aver utilizzato fondi pubblici a fini personali, in particolare aver pagato lo stipendio con le casse municipali a membri del suo partito (Rpr, neogollista) che figuravano titolari di impieghi fittizi al Comune. Per Chirac, sentenza di colpevolezza anche per il capo d’accusa di interesse privato.
Nell’ultima udienza del processo, anche la Procura aveva chiesto il proscioglimento di Chirac, che non era presente oggi alla lettura della sentenza nei confronti suoi e di altri nove imputati.
L’ex presidente non è stato in aula nemmeno durante il processo, che si è svolto dal 5 al 23 settembre, dopo aver inviato alla vigilia un certificato medico che attestava disturbi neurologici “gravi” e “irreversibili”. Secondo diverse voci non confermate, Chirac sarebbe affetto da una forma di Alzheimer e avrebbe frequenti vuoti di memoria.
Chirac ha sempre negato i fatti che gli sono stati rimproverati, dichiarando – in una lettera letta al processo da uno dei suoi legali – di non aver commesso alcun “reato penale” né di avere colpe “morali”.
La principale vittima dello scandalo dei falsi impieghi, il Comune di Parigi, oggi in mano ai socialisti, ha rinunciato a costituirsi parte civile nel processo dopo essere stato risarcito dall’Ump – il partito del presidente Nicolas Sarkozy, erede dell’Rpr di Chirac – e dallo stesso imputato principale.