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Francia: maxirapina a Kim Kardashian a Parigi, 12 rinvii a giudizio

Dodici rinvii a giudizio per la maxi-rapina di cinque anni fa a Kim Kardashian KEYSTONE/AP Invision/EVAN AGOSTINI sda-ats

(Keystone-ATS) A cinque anni dal colpo spettacolare contro la celebrità americana in vacanza a Parigi, Kim Kardashian, dodici persone sono state rinviate a giudizio dalla giustizia francese.

I rapinatori, di cui alcuni presero la fuga in bici, riuscirono a sottrarre alla mega-milionaria “star dei reality” diversi gioielli d’oro e diamanti, oltre che un anello di un valore di 4 milioni di dollari. L’ammontare totale del bottino è stimato attorno ai 6 milioni di euro, secondo l’atto accusatorio consultato dalla France Presse.

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Nella notte tra il 2 e il 3 ottobre 2016, Kardashian, 36 anni, venne rapinata da diversi uomini, di cui alcuni vestiti da poliziotti, in una suite di lusso situata in rue Tronchet, a pochi passi dalla Chiesa della Madeleine, nel centro di Parigi. Kardashian si trovava in quei giorni d’autunno nella capitale francese per partecipare alla Settimana della Moda. Due ladri la minacciarono con un’arma alla tempia, prima di legarla e rinchiuderla in bagno. Una notizia che fece il giro del mondo.

Descritti come criminali “all’antica”, i presunti autori sono sospettati di aver realizzato la più importante rapina degli ultimi venti anni in Francia a danno di un privato. Al termine di un’inchiesta durata cinque anni, i giudici incaricati del dossier hanno deciso oggi che queste dodici persone, undici uomini e una donna, verranno processati per “furto armato in banda organizzata”, oltre che “rapimento e sequestro” di persona e “associazione criminale”.

Il capo presunto della gang, Aomar Ait Khedache, detto “Omar il vecchio”, nato nel 1956, ha detto agli inquirenti di aver affidato il diamante rubato a una persona di cui non ha svelato l’identità e di aver fatto fondere i gioielli in oro. Assieme ai complici Didier Dubreucq (detto ‘Occhi blu’) e Pierre Bouianere, “Omar il Vecchio” è noto da tempo nel banditismo francese: i tre vennero infatti già condannati negli anni ’80 e ’90 per furto aggravato, rapine e traffico di stupefacenti.

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