Francia: secondo turno regionali, astensionismo in calo
(Keystone-ATS) PARIGI – I francesi sembrano essere tornati alle urne in questo secondo turno delle regionali. A mezzogiorno, secondo i dati del ministero degli Interni, il tasso di partecipazione è stato del 18,57%, contro il 16,55% della stessa occasione nel 2004 e il 16,07% di una settimana fa alla stessa ora.
Mentre la domenica di tempo decisamente incerto nonostante l’inizio della primavera sembra dunque aver convinto molti francesi a votare, ci si attende in serata, stando a tutti i sondaggi, una conferma della netta sconfitta della maggioranza di destra del presidente Nicolas Sarkozy. Da domani, secondo lo scenario più probabile, scatta la procedura che porterà al vasto rimpasto nel governo di Francois Fillon.
Le urne sono state aperte alle 8 e chiuderanno alle 20, subito dopo i principali notiziari potranno diffondere le prime stime degli istituti di sondaggio.
Ampiamente sorpassata al primo turno dalla sinistra nel suo insieme, la destra ha anche dovuto incassare una settimana fa la sconfitta del suo partito-guida, l’Ump di Sarkozy, da parte del Partito socialista di Martine Aubry, ormai primo partito nel paese. Oggi, la maggioranza presidenziale tenta almeno di evitare una sconfitta totale, quella che per la sinistra sarebbe il grande slam, 26 regioni su 26 con giunte di gauche. Questo, in sostanza, non è possibile vista la vittoria pressoché certa in Languedoc, sud della Francia, di Georges Freche, ex socialista espulso dal partito dopo alcune sortite di stampo razzista. Freche presenta una sua lista, largamente favorita, che però la Aubry si è rifiutata di assimilare al resto della gauche vincente in Francia.
Oltre alla Corsica, una delle due regioni che erano di destra, la sinistra potrebbe anche strappare oggi agli avversari l’antico bastione conservatore dell’Alsazia, dove le due liste arriveranno al fotofinish. Proprio dall’evoluzione alsaziana si misurerà l’ampiezza della sconfitta di Sarkozy, che se perderà anche la regione più fedele dovrà cedere a chi, nell’Ump, gli ha chiesto in settimana una forte sterzata.
Oltre all’astensionismo, l’altro fenomeno emerso una settimana fa – la rinascita del Fronte nazionale, l’estrema destra di Jean-Marie Le Pen, che ha totalizzato l’11% – ha consentito al movimento xenofobo di mantenersi al secondo turno in 12 regioni.