Frontalieri: aumento del 6,1% nel 2022 in Svizzera, del 4,4% in TI
(Keystone-ATS) Il numero di frontalieri è aumentato in Svizzera del 6,1% nel quarto trimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, arrivando a quota 380’000 persone. In Ticino la progressione è stata del 4,4% a quota 77’739 .
In termini assoluti – precisa l’Ufficio federale di statistica (UST) – l’aumento maggiore è stato registrato nel canton Ginevra (+7300 rispetto allo stesso trimestre del 2021, equivalente a una crescita del 7,6%), seguito da Vaud (+3900; +10,6%) e Ticino (+3300; +4,4%). In questi tre cantoni si concentra circa il 60% della forza lavoro frontaliera: il 27,4% a Ginevra, il 20,4% in Ticino e il 10,8% a Vaud.
Aumento più marcato rispetto agli occupati
A livello nazionale, la quota dei pendolari d’oltreconfine sul totale delle persone occupate è salita al 7,3% (+0,4 punti percentuali). Rispetto al totale degli impieghi, è il Ticino il cantone con la maggior quota di frontalieri, 32,6%, seguito da Ginevra (28,8%) e Giura (24,2%).
Negli ultimi cinque anni il numero di frontalieri in Svizzera è cresciuto in maniera molto più marcata rispetto a quello delle persone occupate. Tra la fine del 2017 e la fine del 2022, il numero di lavoratori pendolari è aumentato di 59’700 unità, con un incremento del 18,6%. Nello stesso lasso di tempo, il totale di persone occupate ha segnato una progressione del 3,0%.
La maggior parte dei frontalieri nel terziario
La maggior parte dei frontalieri lavorava nel settore terziario (68,6%). Il 30,7% era attivo nel settore secondario e lo 0,7% nel settore primario. In Ticino le proporzioni sono simili: il 66,9% è attivo nel terziario, il 32,2% nel secondario e lo 0,9% nel primario a fine 2022. Il maggiore incremento si è registrato nel settore dei servizi: 2’758 persone in più in un anno, pari a un aumento del 5,6%.