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Gallerie stradali europee ancora molto insicure: tra queste anche alcune svizzere

A più di un anno dalla catastrofe avvenuta nel tunnel del Monte Bianco, la sicurezza nei trafori stradali europei rimane preoccupante. È quanto risulta da un indagine pubblicata a Bruxelles che prende in esame anche la situazione delle gallerie svizzere.

L’indagine è stata effettuata, tra febbraio e metà marzo, da esperti indipendenti per conto dell’Alliance internationale de tourisme (AIT) e della Federazione internazionale dell’automobile (FIA). Gli specialisti hanno passato in rassegna 25 tunnel di almeno 1,5 chilometri di lunghezza in Spagna, Italia, Francia, Belgio, Gran Bretagna, Austria, Germania e Svizzera. I risultati saranno ora trasmessi alla Commissione europea che sta preparando le raccomandazioni in materia di sicurezza per i paesi dell’UE dopo le gravi sciagure del Monte Bianco e del tunnel dei Tauri.

In nessuna galleria la sicurezza è risultata molto buona. Una buona menzione è stata ottenuta da sette trafori, accettabile da dieci gallerie, mentre sei tunnel hanno ottenuto una pessima nota e altri due addirittura molto pessima. Le due gallerie peggiori sono risultate quella delle Fornaci in Italia (nei pressi di Savona) e la Alfonso XIII in Spagna (non lontano da Cadice). Tra le gallerie che hanno passato di misura il test anche quella dei Tauri (Austria), dove il 29 maggio 1999 si verificò un incendio che provocò la morte di 12 persone.

Circa un terzo delle gallerie esaminate vengono quindi bocciate. Da notare che l’indagine non ha tenuto conto dei quattro principali tunnel stradali svizzeri – San Gottardo, San Bernardino, Gran San Bernardo e Seelisberg – perché già sottoposti a test l’anno scorso. Secondo quanto affermato dalle associazioni AIT e FIA, l’inchiesta dovrebbe servire a fornire, anno dopo anno, un immagine il più possibile completa della rete stradale europea.

A tinte chiaro-scure il risultato delle cinque gallerie svizzere prese in esame dall’indagine. Se il Gubrist (nella circonvallazione di Zurigo) è risultato vincitore assoluto del test, solo un’altra galleria elvetica, quella del Belchen (sull’A2, tra Basilea e Egerkingen) ha ottenuto una nota accettabile. La sicurezza è invece considerata precaria in tre gallerie: Isla Bella (sull’A13, fra Coira e Thusis), Crapteig (pure sull’A13, tra Thusis e San Bernardino) e San Salvatore (A2, tra Lugano Sud e Melide) che ha ottenuto addirittura il terzo punteggio più scadente.

Gli esperti messi a disposizione dai club automobilistici nazionali – per la Svizzera il TCS – hanno esaminato costruzioni, piani di evacuazione, situazione di traffico, illuminazione, mezzi di lotta contro il fuoco e sistemi di comunicazione. Hanno ad esempio verificato il funzionamento effettivo dei telefoni in caso di incendio. Quattro gestori di gallerie italiani e un inglese hanno rifiutato di sottomettersi all’inchiesta.

Per il TCS la sicurezza potrebbe essere migliorata notevolmente senza dover procedere a costosi investimenti. Sempre secondo l’associazione, nelle gallerie San Salvatore, Isla Bella e Crapteig si dovrebbero indicare e illuminare meglio le vie di fuga, effettuare esercitazioni antincendio, installare un sistema radio che permetta la diffusione di notizie attualizzate e migliorare i sistemi di ventilazione con registri dell’aria regolabili per permettere un’aspirazione del fumo in caso d’incendio.

Tra gli elementi positivi della galleria del Gubrist, il TCS sottolinea i cunicoli orizzontali di collegamento tra i due tunnel, arieggiati separatamente, che offrono buone possibilità di fuga e di soccorso in caso d’incendio. Vanno rilevati anche la buona qualità della formazione e dell’equipaggiamento dei pompieri. In caso d’incendio in galleria, automaticamente gli accessi vengono bloccati, le ventilazioni attivate e i pompieri allarmati. Positiva è anche considerata l’efficienza del sistema di ventilazione.

swissinfo e agenzie

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