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Giganti moda bandiscono modelle troppo giovani e magre

I colossi della moda bandiscono modelle e modelli eccessivamente giovani e magri (foto simbolica d'archivio). KEYSTONE/AP/ZACHARIE SCHEURER sda-ats

(Keystone-ATS) I colossi della moda bandiscono modelle e modelli eccessivamente giovani e magri.

Alla vigilia della Fashion week di New York, LVMH e Kering, i due giganti del lusso, rispettivamente di proprietà di François-Henri Pinault e Bernard Arnault, annunciano il patto di ferro contro gli eccessi.

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Insieme, LVMH e Kering concentrano la summa del lusso internazionale, proprietari di marchi come Gucci, Dior, Bottega Veneta, Louis Vuitton, Saint Laurent, Fendi, Givenchy o Loro Piana. Forti di questa posizione di leadership, hanno dunque deciso di definire una “carta comune per il benessere delle modelle e dei modelli”.

In pratica – si legge in una nota diffusa a Parigi – ciò significa che tutti i marchi di entrambi i gruppi si impegnano ad “escludere dai requisiti di selezione la taglia 36 per le donne e la 46 per gli uomini: le agenzie di casting dovranno presentare modelle che vestano almeno la taglia 38 e modelli che non portino meno della 48”.

A ulteriore garanzia di indossatrici e indossatori, i marchi saranno tenuti a mettere a loro disposizione uno psicologo/terapeuta durante l’orario di lavoro. Inoltre, non potranno essere ingaggiati modelle e modelli di età inferiore ai 16 anni per rappresentare adulti nelle sfilate o nei servizi fotografici. Quelli di età compresa tra i 16 e i 18 anni dovranno invece osservare regole specifiche, tra cui il divieto di lavorare tra le 22.00 e le 6.00 del mattino e l’obbligo di venire accompagnati da un tutore che alloggi nella loro stessa struttura alberghiera. Bisognerà inoltre assicurare che assolvano ai propri obblighi scolastici.

La carta sarà adottata ufficialmente durante le prossime Settimane della moda. Un gruppo di monitoraggio, composto da rappresentanti dei marchi, agenzie e modelle/i, si riunirà annualmente (ogni sei mesi per il primo anno). Queste misure vengono annunciate dopo le polemiche sulle condizioni di lavoro delle indossatrici che segnarono la fashion-week parigina del febbraio scorso.

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