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Ginevra: fusione fra banche private

Le banche private escono dalla discrezione ammettendo le difficoltà: la fusione fra due operatori ginevrini è un segnale swissinfo.ch

Le due banche private Darier Hentsch e Lombard Odier hanno annunciato ufficialmente la loro fusione. L'ultima tappa di un processo di consolidamento in corso nel settore bancario svizzero e mondiale.

«Lombard Odier & Cie e Darier Hentsch & Cie uniscono le loro forze per formare uno dei primi gruppi di banchieri privati in Svizzera e in Europa», hanno comunicato Thierry Lombard e Pierre Darier, soci dirigenti dei due istituti finanziari. Il gruppo, che amministra fondi di gestione pari a 140 miliardi di franchi, avrà una rete di una ventina di filiali e succursali in tutto il mondo.

Nel corso di una conferenza stampa tenuta lunedì pomeriggio a Ginevra, Thierry Lombard ha dichiarato che la nuova banca seguira una strategia più offensiva. Le attività verranno focalizzate nel settore della gestione patrimoniale per la clientela privata e istituzionale.

Operatori in difficoltà

La fusione interviene in un contesto difficile per tutto il ramo della gestione patrimoniale. L’anno scorso le banche private svizzere hanno registrato diminuzioni tra il 25 e il 50 % dei loro utili.

La nuova Lombard Odier Darier Hentsch & Cie (LODH) esaminerà tutti gli attuali 2000 impieghi nei prossimi mesi per identificare eventuali doppioni, hanno fatto sapere i dirigenti dei due istituti, precisando di avere previsto un piano sociale «generoso e responsabile».

«Un centinaio di linee di prodotti sono simili», il che avrà conseguenze sull’impiego. «È la nostra principale preoccupazione», ha spiegato Lombard, «anche se vogliamo costruire un progetto comune sommando competenze e non razionalizzando i nostri istituti bancari».

La scorsa settimana Darier Hentsch aveva annunciato al personale la decisione di tagliare, entro la fine dell’anno, una trentina dei 228 posti di lavoro. La massa finanziaria in gestione è calata negli ultimi tempi, passando dai 44 miliardi del 2000 ai 38 miliardi del marzo 2002. Una perdita del 13,6 per cento.

Da parte sua, la Lombard Oldier & Cie contava, alla fine dell’anno scorso, 1551 collaboratori nel mondo. Gli effettivi sarebbero già scesi nei primi mesi del 2002. Attualmente la massa finanziaria in gestione sarebbe, secondo la direzione, “superiore ai 100 miliardi di franchi”.

Entrambi i partner hanno una storia di lunga data: la Darier Hentsch è stata fondata nel 1796, la Lombard Odier nel 1798. La data ufficiale del «matrimonio», che dovrà ancora ottenere il via libera delle autorità, è il primo luglio.

Processo di consolidamento

La fusione «si spiega con il fatto che la Darier, di medie dimensioni, è troppo piccola per affermarsi da sola ed è troppo grande per occupare una nicchia di mercato», ha osservato Michel Dérobert, segretario generale dell’Associazione dei banchieri privati svizzeri (ABPS).

Secondo Claude Zehnder, analista economico presso la Banca cantonale di Zurigo, “i problemi vanno ricercati anche nei costi della tecnologia informatica e nel numero eccessivo di concorrenti sullo stesso mercato degli investimenti privati”.

Negli ultimi mesi si è assistito in Svizzera ad una fase di consolidamento nel settore della gestione patrimoniale. Dopo l’acquisto della banca privata basilese Sarasin da parte dell’olandese Rabobank, la ginevrina Unione Bancaria Privata (UBP) aveva annunciato di preparare la fusione con la Discount Bank and Trust Company (DBTC).

In un rapporto pubblicato lunedì, il Fondo monetario internazionale considera mecessario il processo di consolidamento in corso a livello mondiale nel settore bancario, in quanto permetterà di raggiungere una maggiore efficienza.

Settore sotto tiro

Le banche private elvetiche rappresentano da sempre un gioiello di discrezione all’ombra dei giganti UBS e Credit Suisse. I 15 istituti bancari privati, che fanno capo all’ABPS, gestiscono da soli 400 miliardi di franchi, corrispondenti al dieci per cento del totale amministrato da banche elvetiche.

Con il boom degli anni novanta il settore era cresciuto notevolmente, aumentando il proprio personale di circa un terzo a 3’600 unità. Le dimensioni ridotte di queste banche hanno portato però a notevoli svantaggi in un mercato fatto sempre più di grossi global player.

Le ragioni della flessione dei loro risultati sono attribuite anche all’andamento sfavorevole dei mercati azionari, agli alti costi delle prestazioni per una clientela sempre più esigente e alle campagne aggressive di nuovi concorrenti.

Le recenti misure internazionali per combattere il terrorismo, il riciclaggio di danaro e l’evasione fiscale hanno inoltre colpito duramente il settore, soprattutto in Svizzera. Anche gli attacchi al segreto bancario fanno tremare gli operatori che vedono nelle particolari disposizioni elvetiche un fattore fondamentale di successo.

swissinfo e agenzie

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