Scala mobile chiusa nella sede delle Nazioni Unite a New York.
Mark Henley
Quando il fotografo Mark Henley, residente a Ginevra, si è recato a New York per seguire una conferenza delle Nazioni Unite, ha trovato un'organizzazione in subbuglio, schiacciata da massicci tagli al bilancio e da una crisi di credibilità. Le sue foto catturano l'atmosfera cupa che aleggiava nei corridoi dell'istituzione multilaterale creata ottant'anni fa.
Per molti anni ho fotografato le Nazioni Unite a Ginevra, ma ho voluto osservare il cuore di questa istituzione globale a New York, il luogo verso il quale i Governi dirigono la loro attenzione e dal quale tutti gli organi dell’ONU prendono spunto.
Quando finalmente ne ho avuto l’opportunità, nel marzo del 2025, durante una conferenza su un trattato per la messa al bando delle armi nucleari, sia il mondo che le Nazioni Unite erano profondamente cambiati.
Un dipendente delle Nazioni Unite al telefono mentre cammina in un corridoio della sede centrale dell’ONU a fine giornata.
Mark Henley
Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e il suo entourage camminano in un corridoio delle Nazioni Unite un venerdì sera, mentre l’edificio si svuota.
Mark Henley
Gli studi televisivi delle Nazioni Unite presso la sede di New York.
Mark Henley
Riunione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.
Mark Henley
Operatore di ascensore delle Nazioni Unite, in abito dell’ONU, con cravatta con mappa del mondo.
Mark Henley
Rappresentante russo a una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite presso la sede dell’ONU a New York.
Mark Henley
Partecipante a un evento collaterale molto emozionante organizzato dall’ICAN (Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari) per presentare un rapporto sull’impatto delle armi nucleari sui bambini durante la terza riunione del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, durata una settimana, presso la sede delle Nazioni Unite a New York.
Mark Henley
Diplomatico della Sierra Leone circondato da documenti di traduttori, durante la terza riunione del Trattato di proibizione delle armi nucleari.
Mark Henley / Panos Pictures
Una donna si ferma a guardare un ritratto di Kofi Annan, tra la fila di dipinti di ex Segretari generali che tappezzano il piano terra dell’edificio del Segretariato della sede delle Nazioni Unite. A destra c’è Ban Ki-moon.
Mark Henley
Un membro del gruppo consultivo scientifico interviene alla terza riunione del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, durata una settimana.
Mark Henley
Personale amministrativo delle Nazioni Unite al lavoro durante una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite presso la sede dell’ONU a New York.
Mark Henley
Manifestante contro la guerra a Times Square davanti all’ufficio di reclutamento dell’esercito americano, decorato con stelle e strisce e con video di soldati in azione.
Mark Henley
Discussione tra un diplomatico e funzionari delle Nazioni Unite durante una riunione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, presso la sede dell’ONU a New York.
Mark Henley
Affollato evento collaterale alle Nazioni Unite sulla storia e gli insegnamenti tratti dal movimento Hibakusha in Giappone. Gli Hibakusha sono le vittime del bombardamento nucleare sul Giappone. L’evento si è svolto durante la terza riunione del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW), firmato ormai da quasi la metà degli Stati del mondo. Il TPNW è stato creato nel 2017, nonostante le potenze nucleari. È insolito per il ruolo di primo piano assegnato alla società civile e, oltre ad avere un’esistenza simbolica, finanzia ricerche scientifiche cruciali sulle questioni nucleari e offre una piattaforma alle vittime dell’industria delle armi nucleari.
Mark Henley
Ho trovato un’organizzazione in subbuglio, con l’approssimarsi del suo 80° compleanno oscurato da massicci tagli di bilancio che si aggiungono alle carenze di fondi di lunga data. Il Consiglio di Sicurezza, incaricato di promuovere la pace e la stabilità nel mondo, appariva non solo inadatto al suo scopo ma, attraverso il sistema dei veti, complice del prolungamento di alcuni conflitti.
Gli Stati Uniti, un tempo tradizionale pompiere dell’organizzazione, sembravano invece non solo alimentare le fiamme, ma addirittura danzarci intorno. Il Segretario Generale, António Guterres, si aggirava per i corridoi affiancato da guardie di sicurezza, con le sue proposte di riforma osteggiate e derise sia dal personale che dagli organi dell’ONU – un’eredità involontaria che si stava delineando con l’avvicinarsi del suo ultimo anno di mandato e senza alcun successore all’orizzonte.
Fox News trasmette il discorso del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Mark Henley
All’interno della sede, le cabine dei media, accessibili solo attraverso corridoi nascosti, creavano strane convergenze. Girando da una parte, ci si poteva ritrovare ad ascoltare scienziati nucleari e rappresentanti della società civile – il mondo esterno – che presentavano nuove ricerche, prospettive urgenti e non poca paura ai 100 Stati non dotati di armi nucleari lì riuniti. Girando dall’altra parte, ci si trovava al Consiglio di Sicurezza, affacciati su un cerchio spezzato dominato dalle potenze nucleari, con le tende tirate per proteggersi dalle distrazioni del mondo esterno e, soprattutto, dalle voci provenienti dalla stanza accanto.
>> Leggi il nostro articolo sull’impatto dei tagli di bilancio sulla Ginevra internazionale:
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Sei mesi dopo il drastico congelamento degli aiuti esteri da parte dell’amministrazione Trump, e in un contesto di tagli globali ai bilanci della cooperazione internazionale, Ginevra comincia a fare i conti con una nuova realtà.
Le mie buone intenzioni erano partite dall’immagine dello scintillante piedistallo dorato che domina la sala dell’Assemblea generale. Avevo programmato di fotografare il “potere”, ma ho finito per fotografare l’ansia: l’ansia di un mondo sempre più in disordine; l’ansia al centro di un’organizzazione sotto attacco, minata e pienamente consapevole di essere meno in grado di rispondere proprio nel momento in cui era più necessario. Ansia anche mia, nell’osservare queste realtà, mentre l’oro delle mie intenzioni si dissolveva nel bianco e nero.
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