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Giso vuole un femminismo rivoluzionario

Il presidente dei giovani socialisti Nicola Siegrist. KEYSTONE/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) I delegati della Gioventù socialista (Giso) riuniti a Neuchâtel hanno criticato “l’ipocrisia della politica borghese sulla parità di genere” e la “politica migratoria disumana”. Con due risoluzioni viene chiesto un femminismo rivoluzionario e lo stop alle espulsioni.

Il femminismo borghese permette solamente più libertà per una minoranza privilegiata di donne bianche benestanti, ha detto la vice presidente Mirjam Hostetmann, citata in un comunicato che accompagna l’incontro odierno. Ciò avviene a discapito dei meno abbienti, spesso migranti.

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“Più eguaglianza ai danni di qualcuno non è libertà per tutti”. Proprio per questo serve un femminismo rivoluzionari, che superi capitalismo e patriarcato. Nella risoluzione viene chiesta una settimana di 25 ore, un fondo femminista da un miliardo e un sistema pensionistico popolare.

Nel secondo testo i giovani socialisti attaccano la “retorica razzista della destra contro persone in fuga” e le “condizioni di accoglienza indegne in Svizzera”. È “inumano e ignorante guardare dall’altra parte di fronte alle tragedie nel Mediterraneo”, mentre tutti i titoli di giornale sono per un sommergibile da miliardari, ha affermato il presidente Nicola Siegrist, sempre secondo la nota.

La Svizzera deve quindi inviare immediatamente nel Mediterraneo un servizio di salvataggio statale. Oltre a questo, la Giso vuole uno stop immediato di “tutte le espulsioni, anche in Paesi Ue come la Croazia”.

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