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GR: approvata la mozione per una strada più sicura per Viano

Keystone-SDA

Con 55 voti favorevoli, 21 contrari e 15 astenuti il Gran Consiglio ha approvato la mozione che chiede un collegamento più sicuro per la frazione di Viano, nel Comune di Brusio (GR). Il Governo aveva invece respinto la richiesta del granconsigliere Pietro Della Cà.

(Keystone-ATS) “Sono contentissimo. Ci sono voluti sette anni di battaglie, ma non ho mai mollato”, ha dichiarato il deputato UDC e presidente comunale di Brusio, Pietro Della Cà, oggi pomeriggio al termine della sessione del Gran Consiglio retico. Dopo due interpellanze e due incarichi Della Cà ha raggiunto il suo obiettivo. Ora il Governo dovrà realizzare al più presto una strada più sicura per collegare il fondovalle con il paese di Viano, dove attualmente vivono 57 persone.

La serpentina lunga tre chilometri e comprendente otto tornanti è stata più volte interessata da cadute massi e conseguenti chiusure. In Parlamento Della Cà ha mostrato una foto di un macigno caduto sulla carreggiata il 6 dicembre 2020. “Sono questi i regali che i bambini di Viano ricevono per il giorno di San Nicolao”, ha detto davanti al Gran Consiglio e al Governo.

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Le voci dalla sala

Il granconsigliere è stato appoggiato dagli interventi provenienti dal fronte borghese. “C’è un interesse abitativo, agricolo, ma anche turistico e quindi economico. È giunto il momento di trovare una soluzione definitiva e sicura”, ha detto il parlamentare della Mesolcina Samuele Censi (PLR). “L’insediamento decentralizzato costa, ma dovrebbe continuare a essere promosso e non dovrebbe subire svantaggi”, ha dichiarato il granconsigliere sursilvano Martin Sgier (UDC). Per la deputata della Valposchiavo, Gabriela Menghini-Inauen (UDC), la sicurezza e l’accessibilità devono avere la priorità sulla rete stradale grigionese di oltre 4000 chilometri.

Le due varianti

Per rendere più sicura la strada il Comune di Brusio ha incaricato uno studio di ingegneria di Thusis. Sul tavolo ci sono due varianti al di fuori della zona rossa, dove si trova il tracciato attuale. La strada partirebbe dalla località di Selvaplana e comprenderebbe brevi gallerie, tunnel e ponti. Stando al testo della mozione l’esecutivo cantonale dovrà ora avviare “senza indugio” la pianificazione del collegamento.

La seconda sconfitta del Governo

Il Governo ha giudicato le due varianti, con costi stimati tra i 50 e 85 milioni di franchi, troppo onerose rispetto al beneficio che apporterebbero. E per questo ha chiesto al Gran Consiglio di bocciare l’incarico. Ma la decisione odierna cambia le carte in tavola.

Quando verrà realizzato quindi il nuovo tracciato, che fa discutere da decenni? La Consigliera di Stato Carmelia Maissen (Centro) non ha fornito informazioni sulle tempistiche. “A partire dal 2026 per due anni verranno investiti otto milioni di franchi per costruire delle reti di protezione per aumentare la sicurezza”, ha detto la direttrice del Dipartimento infrastrutture, mobilità ed energia.

Per la seconda volta il tema dell’infrastruttura stradale mette il Gran Consiglio contro il Governo. L’anno scorso il legislativo ha approvato all’unanimità una mozione della granconsigliera Rosanna Spagnolatti (Centro), che chiedeva la realizzazione di due gallerie artificiali nei due punti più critici dell’unica strada che collega i Comuni della Val Calanca della parte interna della valle. L’incarico era stato approvato nella sua forma originale e non secondo la proposta del Governo, che prevedeva un’analisi approfondita delle misure di sicurezza.

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