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I raeliani si appellanno all’Onu

(Keystone-ATS) Il movimento raeliano ha sporto denuncia contro la Svizzera presso il Consiglio dei diritti umani dell’Onu. L’organizzazione ha annunciato oggi a Ginevra che l’iniziativa è dovuta alla partecipazione della Confederazione alla “costante persecuzione” del movimento.

“Il dossier è stato depositato all’Onu dopo che abbiamo utilizzato tutte le opzioni giuridiche nazionali e europee nel corso degli ultimi dieci anni”, ha spiegato il portavoce Eric Remacle, citato in un comunicato.

Uno smartphone mostra l’app SWIplus con le notizie per gli svizzeri all’estero. Accanto, un banner rosso con il testo: ‘Rimani connesso con la Svizzera’ e un invito a scaricare l’app.

In luglio, la Corte europea dei diritti dell’uomo aveva giudicato compatibile con la Convenzione europea sui diritti dell’uomo la decisione del canton Neuchâtel di vietare l’affissione di manifesti da parte del movimento.

In precedenza, nel 2005, il Tribunale federale respinse il ricorso della setta, sostenendo che l’interesse pubblico di non diffondere simili idee giustifica la limitazione del diritto alla libertà di espressione.

Secondo il portavoce, è diritto del movimento chiedere all’Onu “come si possa sperare in una decisione in loro favore quando la maggioranza dei giudici svizzeri ed europei sono dichiaratamente cattolici”.

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