Inchiesta calciomercato: si stima evasione di 60-70 milioni

(Keystone-ATS) Potrebbe sfiorare i 60-70 milioni di euro la presunta evasione fiscale derivata dai compensi sui contratti di compravendita o rinnovo dei giocatori di calcio trattati da Fali Ramadani, procuratore calcistico macedone tra i cinque più potenti al mondo.
Fali Ramadani è indagato, con l’agente sportivo Pietro Chiodi, nell’inchiesta della Procura di Milano su presunte irregolarità nel calciomercato con un sistema di esterovestizione societaria.
La somma – apprende l’agenzia ANSA – è frutto di una stima basata su un dato: Ramadani gestisce un parco atleti per un valore totale di circa 770 milioni di euro.
L’indagine, condotta dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, riguarda i reati di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, riciclaggio e autoriciclaggio.
I militari ieri hanno effettuato perquisizioni nei confronti di Chiodi e si sono recati nelle sedi di 11 società, non indagate, di serie A e B, ossia Juventus, Torino, Milan, Inter, Verona, Spal, Fiorentina, Cagliari, Roma, Napoli e Frosinone, con una richiesta di consegna di documenti. Le acquisizioni di una grossa mole di materiale informatico (diversi gigabyte) sono proseguite anche oggi e sono in via di conclusione.
Al momento sono stati raccolti, oltre alle mail sui contatti tra direttori sportivi dei club o dirigenti e manager e Ramadani e la sua cerchia, una trentina di contratti, ma il loro numero a fine giornata dovrebbe salire. Contratti che andranno esaminati per accertare quanti compensi sono andati al “super procuratore” calcistico.
Al vaglio le operazioni (tra rinnovi, cessioni e acquisti) relative, tra gli altri, a Federico Chiesa, Miralem Pjanic, Samir Handanovic, Kalidou Koulibaly, Ante Rebic, Nikola Kalinic, Karlo Butic e l’allenatore Maurizio Sarri.