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Italia: il trionfo di Giorgia Meloni, a un passo dal governo

Italia: Giorgia Meloni a un passo dal trionfo. KEYSTONE/EPA/ETTORE FERRARI sda-ats

(Keystone-ATS) Alle elezioni politiche in Italia Giorgia Meloni è a un passo dal trionfo. Fratelli d’Italia raccoglie secondo le proiezioni il 26,3% dei voti, diventando il primo partito a livello nazionale e di gran lunga la prima forza nella coalizione di centrodestra.

Forte di una maggioranza che potrebbe essere molto ampia, Meloni, classe 1977, si appresta a diventare la prima donna premier della storia della Repubblica. E diventerebbe anche il primo Presidente del consiglio dei ministri erede diretto della destra neofascista del Movimento Sociale Italiano.

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Staccate Lega e Forza Italia

Nella coalizione di centrodestra, la Lega di Matteo Salvini è data, secondo le ultime proiezioni al 9% e Forza Italia all’8,3%. Il centrodestra arriva così a totalizzare oltre il 44% dei suffragi.

Nettamente staccata, la coalizione di centrosinistra arriva al 26,3% delle preferenze, con il Partito democratico, secondo partito a livello nazionale, fermo al 19,1%.

A Giorgia Meloni resta da risolvere il rebus del governo, tenuto conto che non potrà che assecondare le sensibilità del Presidente della repubblica su alcune caselle cruciali, in sintonia con la Nato e l’Europa, come Esteri, Difesa ed Economia. Allo stesso tempo dovrà valutare anche le richieste dei suoi alleati.

Romana, con una figlia, da due anni Presidente dei Conservatori europei, politica a tutto tondo, è considerata molto vicina alle posizioni di Trump. La sua affermazione sarebbe un ‘unicum’ assoluto nella storia politica dei paesi fondatori dell’Ue e per molte cancellerie rappresenta uno shock.

Sotto i riflettori della stampa di mezzo mondo

I suoi detrattori la definiscono “inadeguata a governare”. La stampa di mezzo mondo legge il voto come il ritorno del “fascismo in Italia”, cent’anni dopo la Marcia su Roma. La sua proposta di “blocco navale” contro i migranti, la sua avversione all’adozione per i gay, il suo mantra “Dio, patria famiglia”, le hanno causato fortissime critiche.

Lei però replica chiamandosi “patriota”, impegnata a “tutelare finalmente l’interesse nazionale”, contro “la globalizzazione senza controllo”, che distrugge “le comunità, i popoli, e i suoi valori identitari”.

Poi c’è il nodo dei suoi rapporti molto stretti con i Paesi del gruppo di Visegrad, e in particolare con l’Ungheria di Orban, il cui governo è stato definito dal Parlamento europeo “una non democrazia”. Lei si è sempre difesa ricordando che “non esiste una Europa di Serie A e una di Serie B”.

E’ però consapevole che l’Italia, con il suo enorme debito pubblico, se non vuole rischiare di finire vittima della speculazione finanziaria non potrà trovare vie d’uscita fuori dal contesto europeo. In una intervista a Reuters, ha chiarito che intende rispettare i parametri di bilancio di Bruxelles e che non ci saranno “follie” sui conti.

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