Julius Bär: taglierà tra 850 e 1’030 posti di lavoro
(Keystone-ATS) Pesanti tagli occupazionali presso la banca privata zurighese Julius Bär, che dopo l’acquisto delle attività internazionali di Merrill Lynch cancellerà da 850 a 1’030 posti di lavoro su un totale di 5’700, ossia sino al 18% degli effettivi. L’annuncio è stato dato oggi a Londra, in occasione della giornata degli investitori.
Julius Bär non ha fornito dettagli circa l’impatto che i tagli avranno sulle diverse sedi dell’istituto, complessivamente una cinquantina. La ristrutturazione, stando ad un portavoce, dovrebbe riguardare in primo luogo le rappresentanze all’estero. “Aggiustamenti” sono previsti in quelle aree in cui – proprio a causa dell’acquisto delle attività di Merrill Lynch da Bank of America – sono venute a crearsi sovrapposizioni di attività. L’obiettivo è di riportare il settore rilevato nelle cifre nere.
In Svizzera Merrill Lynch dispone di un’unica sede Ginevra, che ha in organico 220 dipendenti, e anche Julius Bär è presente nella città sul Lemano. Entro il 2015 le attività di gestione patrimoniale di Merrill Lynch ora controllate da Julius Bär dovrebbero evidenziare una ratio costi/ricavi del 70% circa. La transazione dovrebbe rivelarsi neutrale sull’utile per azione di Julius Bär nel 2014 e generare dal 2015 una crescita del 15%.
Il prezzo di acquisto delle attività di gestione patrimoniale di Merrill Lynch al di fuori degli Stati Uniti e del Giappone è stato calcolato in 860 milioni di franchi. Esso si fonda sul trasferimento di 72 milioni di dollari di averi amministrati. Il finanziamento dell’operazione avverrà attraverso un aumento di capitale i cui dettagli sono stati pubblicati lunedì. Gli azionisti hanno dato il via libera nel corso di un’assemblea straordinaria convocata il 19 settembre scorso.
A fine agosto Julius Bär aveva attivi in gestione per un ammontare record di 184 miliardi di franchi, l’8% in più (+ 14 miliardi) rispetto alla fine dello scorso esercizio. Il totale dei fondi della clientela ammontava a 276 miliardi (+7%). A fine giugno, alla scadenza del primo semestre 2012, gli attivi amministrati erano pari a 179 miliardi, grazie ad afflussi netti di 5,5 miliardi.