Jungfraujoch ha accolto 625’000 persone, molto meno del record 2019

(Keystone-ATS) Sono state 625’000 le persone trasportate nel 2022 sullo Jungfraujoch, luogo faro delle Alpi bernesi.
Nettamente più delle 365’000 del 2021, ma ancora sensibilmente meno del record del 2021, quando il punto commercializzato a livello turistico con l’espressione “Top of Europe” era stato visitato da oltre 1 milione di ospiti.
I dati sono stati diffusi stamani da Jungfraubahn, la società bernese che gestisce la ferrovia della Jungfrau e diversi impianti di risalita nella regione. La crescita annua – pari al 71% – dell’affluenza sullo Jungfraujoch si è realizzata grazie al ritorno in forze di visitatori americani e di diversi mercati asiatici: sono però continuati a mancare i cinesi.
L’impresa si dice peraltro anche soddisfatta dell’inizio della stagione sciistica, malgrado il calo dell’affluenza: -16% (su base annua) sino a fine dicembre. Le vendite di abbonamento stagionali per gli impianti di risalita sono risultati in netta diminuzione: gli skipass chiamati Top4 – che permettono l’accesso nei comprensori di Adelboden-Lenk, Gstaad, Jungfrau e Meiringen-Hasliberg – si sono attestate a 33’000, circa 3000 in meno di un anno prima. Jungfraubahn mette in relazione questa flessione con l’aumento del prezzo dell’abbonamento, salito da 777 a 850 franchi, un passo ritenuto necessario a causa del rincaro energetico.
Il gruppo rimane comunque ottimista riguardo al futuro: a lungo termine la strategia – che ha portato a un potenziamento degli impianti – darà i suoi frutti, sono convinti i vertici. Dalla fine del 2022 dovrebbe inoltre essere osservata una ripresa sui mercati internazionali.
Jungfraubahn Holding è una società nata, nella sua struttura odierna, nel 1994 e attualmente quotata alla borsa svizzera. La vera e propria ferrovia della Jungfrau è entrata in funzione nel 1912: la stazione sullo Jungfraujoch, a 3454 metri, è la più alta d’Europa.
Il gruppo è stato in passato anche oggetto di critiche per il suo modello d’affari, che punta a trasportare in montagna masse di turisti asiatici in operazioni che taluni ritengono di “mordi e fuggi”. Intanto però gli investitori gioiscono: alla borsa di Zurigo il titolo è arrivato oggi a guadagnare sino al 5%, per poi stabilizzarsi su una progressione del 3%. Sull’arco di 52 settimane la performance è ancora leggermente negativa, pari al -4%.