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Kiev, esplosioni in Crimea sono inizio demilitarizzazione

Le esplosioni in Crimea sono l'inizio della demilitarizzazione, secondo Kiev. Immagine d'archivio. KEYSTONE/AP sda-ats

(Keystone-ATS) Le esplosioni odierne in una base militare nella Crimea occupata dai russi, rappresentano l’inizio della “demilitarizzazione” della penisola: lo scrive su Twitter il consigliere del capo dell’Ufficio del presidente ucraino, Mykhailo Podolyak. Lo riporta Ukrinform.

Da parte sua, il capo del Mejlis del popolo Tataro di Crimea, Refat Chubarov, ha affermato che un magazzino di munizioni russo nella base di Dzhankoi è stato colpito.

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“La mattinata vicino a Dzhankoi è iniziata con le esplosioni. Un promemoria: La Crimea di un Paese normale significa il Mar Nero, le montagne, la ricreazione e il turismo, ma la Crimea occupata dai russi significa l’esplosione dei magazzini e l’alto rischio di morte per gli invasori e i ladri. Demilitarizzazione in atto”, ha scritto Podolyak.

La settimana scorsa Kiev ha lanciato un attacco contro la base russa di Saky, in Crimea, usata da Mosca per sferrare attacchi contro le forze ucraine nel teatro meridionale, come ha spiegato un alto funzionario militare di Kiev. L’attacco è costato a Mosca otto aerei da combattimento e secondo l’intelligence britannica ha “notevolmente ridotto” la capacità aeronautica della Flotta del Mar Nero della Marina russa.

Il mese scorso il vice capo del Consiglio di sicurezza nazionale russo – l’ex presidente russo Dmitry Medvedev – aveva detto che se le forze di Kiev dovessero attaccare la Crimea, l’Ucraina subirebbe una risposta russa da “fine del mondo, immediata, che non potrebbe in alcun modo evitare”.

Russia accusa gli Usa

Il presidente russo Vladimir Putin ha dal canto suo accusato oggi gli Stati Uniti di voler “prolungare” il conflitto in Ucraina.

Washington cerca anche di “destabilizzare” il mondo con la visita della Speaker della Camera Usa Nancy Pelosi a Taiwan, ha detto ancora Putin. L’Occidente, ha aggiunto secondo quanto riporta la Tass, usa l’Ucraina come ‘carne da cannone’.

Nel frattempo i vertici dell’esercito russo sembrano voler rassicurare, e affermano che Mosca non ha bisogno di usare le armi nucleari per raggiungere i suoi obiettivi in Ucraina.

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