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Navalny: oggi processo sul carcere, centinaia di nuovi arresti

Alexei Navalny nella sua gabbia di vetro nell'aula del Tribunale di Mosca in cui si tiene il processo. Keystone/AP Moscow City Court sda-ats

(Keystone-ATS) Si è aperto stamani davanti al Tribunale di Mosca il processo contro Alexei Navalny in cui verrà deciso se commutare in pena reale – 3 anni e 6 mesi di carcere – la condizionale accordatagli oltre sei anni fa in una controversa condanna per truffa a Yves Rocher.

Intanto, secondo l’organizzazione non governativa Ovd-Info, sono almeno 237 le persone fermate finora per aver preso parte a manifestazioni davanti al tribunale dove è in corso il processo.

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Stando alla testata online Meduza, arrivando in aula l’oppositore numero uno del presidente Vladimir Putin ha detto alla moglie: “Yulia, ti hanno persino mostrato in tv nella mia cella. Dicono che violi continuamente l’ordine pubblico. Ragazza cattiva, sono orgoglioso di te”.

Durante l’udienza un rappresentante del Servizio Penitenziario Federale (FSIN) ha quindi ufficialmente chiesto al giudice di sostituire la condanna sospesa di Navalny con una pena detentiva reale di 3 anni e 6 mesi. “Dalla fine di settembre 2020 Navalny è stato posto in regime di trattamento ambulatoriale; a giudicare dai resoconti dei media si è mosso liberamente e ha rilasciato interviste ma non ha contattato gli ispettori del Servizio sebbene il loro numero di telefono fosse pubblicato sul sito web. È stato così inserito nella lista dei ricercati poiché il servizio ha deciso che stava sistematicamente eludendo la pena sospesa”, ha detto il rappresentante secondo quanto riportano diversi media russi.

Il giudice ha poi chiarito che la sentenza non sarà necessariamente emessa oggi. All’udienza odierna è previsto che siano sentite tutte le parti coinvolte nel processo, poi la Corte si riunirà per prendere una decisione.

Intanto, secondo quanto riporta RIA Novosti, la portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova ha sostenuto che la presenza di diplomatici stranieri nell’aula dove si sta svolgendo il processo è “un’ingerenza nei fatti interni della Russia”. Stando ai media russi in tribunale sarebbero presenti i rappresentanti di 18 ambasciate estere.

Da parte sua il portavoce del presidente russo Vladimir Putin, Dmitri Peskov, ha affermato che la Russia si augura che l’Unione europea “non commetta la sciocchezza” di collegare “le prospettive delle relazioni Russia-Ue al caso di questo detenuto”

Intanto davanti ai centri di detenzione amministrativa di Mosca e San Pietroburgo si registrano lunghe file di camionette della polizia con dentro le persone a cui è stato imposto un periodo di arresto amministrativo dopo le proteste di domenica contro la detenzione di Navalny.

Lo riporta Meduza citando Ovd-Info, secondo cui a Mosca i mezzi della polizia si trovano di fronte al centro detentivo per immigrati del quartiere di Sakharovo, ma gli arrestati non vengono fatti entrare nella struttura per mancanza di posto e denunciano che non viene dato loro da mangiare e da bere e che non vengono lasciati andare in bagno. Inoltre, stando alle loro parole, nelle camionette fa freddo e non c’è abbastanza posto.

A San Pietroburgo – scrive sempre Meduza – i veicoli con gli arrestati hanno formato una grande coda davanti al centro di detenzione di via Zakharevskaya. Anche lì le persone si lamentano per il freddo. I fermi alle manifestazioni di domenica sono stati oltre 5’400 in tutta la Russia.

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