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Neonata ritrovata morta fra i rifiuti, madre scarcerata

(Keystone-ATS) Posta in detenzione preventiva a giugno, la madre della neonata ritrovata morta in febbraio in un centro di smaltimento rifiuti a Wimmis (BE) è tornata a piede libero dopo essere stata sottoposta a numerosi interrogatori. La polizia parte ora dal presupposto che la piccola sia sopravvissuta diverse ore dopo la nascita. Le circostanze del decesso restano ancora da chiarire, ha comunicato oggi la polizia cantonale.

La madre della neonata, una 23enne, era stata identificata dalla polizia cantonale in giugno. Per permettere la ricostruzione della vicenda e visto il rischio di inquinamento delle prove era scattato il carcere preventivo.

Secondo quanto dichiarato dalla giovane, la bambina è nata nell’ottobre 2011 a Wimmis senza alcun aiuto esterno. Dopo la morte della neonata la 23enne ha detto di aver tenuto in un primo tempo il cadavere a casa e successivamente di averlo depositato in un cassone di un’azienda specializzata nello smaltimento di rifiuti. Il contenitore era stato poi svuotato in febbraio nell’area dell’azienda a Wimmis.

Tenuto conto degli elementi disponibili gli inquirenti ritengono che la neonata sia nata viva. Spetterà ora all’istituto di medicina legale dell’Università di Berna, alla luce dei nuovi elementi emersi, chiarire le cause del decesso.

Le indagini condotte sul padre della neonata, nel frattempo rintracciato, permettono di escludere che l’uomo fosse a conoscenza della nascita della bimba e degli avvenimenti che sono seguiti.

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