Ogm: rischi disseminazione poco chiari, prudenza
(Keystone-ATS) I rischi della disseminazione di organismi geneticamente modificati (ogm), in particolare di piante a scopo commerciale, non sono facilmente valutabili. Lo dice la Commissione federale d’etica per l’ingegneria genetica nel settore non umano (CENU), che invita dunque alla prudenza e si oppone ad un eventuale allentamento della legislazione federale attualmente in vigore.
Tra due anni, nel novembre 2013, scade la moratoria che impedisce la coltura a scopo commerciale di piante geneticamente modificate. Se non sarà prolungata, gli agricoltori saranno dunque liberi di coltivare ogm. In un rapporto pubblicato oggi e presentato in una conferenza stampa a Berna, la CENU prende posizione sulla questione.
La commissione sostiene che gli ogm possono avere effetti indesiderati ed imprevisti, oltre a quelli voluti con la modifica del patrimonio genetico della pianta. La sicurezza di un ogm non può quindi essere giudicata in modo definitivo. Per la CENU è possibile solo stabilire degli scenari probabilistici su eventuali danni arrecati dagli ogm.
Secondo una maggioranza dei commissari, la disseminazione commerciale di ogm va subordinata ad almeno due esigenze. Da un lato è necessario disporre “delle conoscenze necessarie per valutare i rischi”; dall’altro l’esposizione a “questi rischi deve poter essere ragionevolmente sopportabile per terzi che vi sono esposti”. Per questo è opportuno procedere con prudenza come prevede il diritto attuale.