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ONU: adatta sanzioni contro Al Qaida, proposta svizzera

(Keystone-ATS) Il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha adattato ieri il regime di sanzioni contro Al Qaida e i talebani. Ha in particolare approvato diverse proposte fatte da un gruppo di Stati diretto da Svizzera e Austria, che tendono a rafforzare il processo di mediazione.

Con queste decisioni “la posizione del mediatore e il rispetto dello Stato di diritto sono rinforzati”, ha dichiarato il portavoce della Missione svizzera a New York, Adrian Sollberger, in una presa di posizione.

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I processi che permettono di radiare una persona dalla “lista nera” diventano più trasparenti, il mediatore ottiene maggiori competenze e le richieste di annullamento delle sanzioni per ragioni umanitarie sono facilitate.

La risoluzione concernente Al Qaida prolunga inoltre di trenta mesi il mandato di mediatore ed esige che gli Stati membri collaborino meglio con lui per ottenere informazioni.

Per Berna, il sistema di sanzioni sarebbe più efficace se fosse dotato di meccanismi chiari che offrano garanzie di rispetto dei diritti dell’uomo durante le procedure.

Il gruppo guidato dalla Confederazione aveva ottenuto un primo successo con la creazione nel 2009 di un mediatore, le cui competenze sono state rafforzate due anni dopo. Questa figura riceve le denunce di individui o imprese colpite da sanzioni nell’ambito della lotta antiterrorismo.

Per la Svizzera, i miglioramenti decisi ieri non sono tuttavia sufficienti. Berna continua a chiedere un regime di sanzioni più giusto, afferma la Missione elvetica. Inoltre, il meccanismo di mediazione dovrebbe essere esteso ad altri regimi di sanzioni, come il gruppo di Stati comprendente la Svizzera aveva già richiesto in novembre in una lettera al Consiglio di Sicurezza.

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