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Papa accetta rinuncia abate convento abusi Austria

Papa Francesco ha accettato oggi la rinuncia all'ufficio di Abate Ordinario dell'Abbazia territoriale di Wettingen-Mehrerau (Voralberg, Austria) presentata dal padre cistercense Anselm van der Linde. KEYSTONE/EPA ANSA/MASSIMO PERCOSSI sda-ats

(Keystone-ATS) Papa Francesco ha accettato oggi la rinuncia all’ufficio di Abate Ordinario dell’Abbazia territoriale di Wettingen-Mehrerau (Voralberg, Austria) presentata dal padre cistercense Anselm van der Linde.

L’abate di Wettingen-Mehrerau, che ha anche un seggio nella Conferenza episcopale austriaca, è inoltre responsabile di un totale di 21 monasteri cistercensi in Austria, Germania, Svizzera, Italia, Stati Uniti, Repubblica Ceca e Slovenia.

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Padre Van der Linde, 47 anni, nato in Sudafrica e naturalizzato austriaco, era diventato abate di Wettingen-Mehrerau (a Bregenz, sul Lago di Costanza) nel 2009, nominato da Benedetto XVI, in un momento in cui il monastero era travolto da uno scandalo per abusi sessuali al suo interno, verso studenti del collegio, e anche bersagliato dalle richieste di risarcimento di vittime di crimini sessuali compiuti da chierici e risalenti agli anni ’60 e seguenti.

Nel corso del suo mandato, Van der Linde ha dovuto gestire la vicenda, scusandosi con le vittime ed esprimendo “vergogna” per quanto accaduto nei decenni precedenti, ma ponendo comunque – nel contenzioso legale con gli abusati – una limitazione delle richieste di risarcimento danni. Dopo la sconfitta davanti alla Corte Suprema, è arrivato a un accordo extragiudiziale con due vittime del vecchio collegio.

Il 12 luglio scorso, dopo quasi dieci anni di servizio, con un comunicato Van del Linde ha annunciato di aver presentato le sue dimissioni a papa Francesco, che oggi le ha accolte. Rimarrà comunque in carica “de jure” fino alla nomina di un nuovo abate, che di norma viene confermata dal Papa con un decreto.

“Nel 2009 ho rilevato il compartimento di Wettingen-Mehrerau in un periodo molto difficile. Uno dei miei compiti era quello di creare una base economicamente sostenibile per la comunità monastica”, ha spiegato Van der Linde nella sua nota del 12 luglio, commentando che lo scandalo degli abusi sessuali nel monastero le aveva personalmente scosso nel profondo.

“L’elaborazione di questi eventi vergognosi e imperdonabili mi è costata un’incredibile forza ed energia”, ha anche detto, motivando la sua rinuncia, rispetto alla quale ha ricordato inoltre l’esempio del Papa emerito Benedetto XVI.

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