Il popolo dovrà probabilmente pronunciarsi su un aumento dei mezzi finanziari destinati ai trasporti pubblici. L'associazione traffico e ambiente (ATA) ha infatti depositato lunedì alla Cancelleria federale un'iniziativa popolare in tal senso, munita di oltre 140'000 firme.
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Concretamente, l’iniziativa “Per i trasporti pubblici” propone una nuova chiave di ripartizione delle entrate legate alla tassa sugli oli minerali. Questo permetterebbe di ampliare la rete ferroviaria, visto che i trasporti pubblici hanno raggiunto il limite delle loro capacità.
Il testo prevede che il gettito in questione, dopo deduzione della parte riservata alla Confederazione, venga distribuito in parti uguali ai trasporti pubblici e a quelli stradali. Secondo l’ATA, attualmente il 75% di questi introiti è destinato alla strada e solo il 25% ai trasporti pubblici.
Se l’iniziativa fosse accolta, i trasporti pubblici otterrebbero 800 milioni di franchi all’anno, ha sottolineato Franziska Teuscher, presidente dell’ATA e consigliera nazionale dei Verdi. «Se vogliamo che la rete ferroviaria resti fra le migliori del mondo – ha aggiunto – occorre agire adesso».
Immediate le reazioni degli ambienti stradali. Per “routesuisse”, la Federazione stradale svizzera, questo progetto è «disastroso non solo per i trasporti, ma anche per l’intera economia del paese». Il TCS ricorda dal canto suo che i trasporti pubblici ricevono già il 25% degli introiti attribuiti alla circolazione stradale, ossia un miliardo di franchi. Se a questi si aggiunge la metà delle entrate sui carburanti rivendicata dall’ATA – spiega ancora il TCS – la parte degli introiti sottratta alla strada sarebbe pari al 70%.
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