Berna e Teheran hanno smentito la notizia diffusa sabato da media iraniani di un fermo di "alcune ore" dell'ambasciatrice svizzera Livia Leu Agosti. Per la Confederazione si è trattato di un accertamento di routine, mentre la Repubblica islamica non fornisce precisazioni.
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L’episodio è avvenuto il 14 luglio, mentre Livia Leu Agosti era in viaggio nella provincia del Nord Khorasan. Il sito internet del canale televisivo iraniano in lingua inglese Press TV, che citava una fonte informata del Ministero degli esteri iraniano, aveva indicato sabato che la diplomatica elvetica era stata posta in detenzione da alcuni responsabili della sicurezza locale, perché la sua identità non era stata stabilita immediatamente. Una volta identificata era stata poi rilasciata.
Una versione in seguito smentita dal portavoce dello stesso Ministero, Ramin Mehmanparast, il quale ha dichiarato che i fatti erano stati riportati “in modo inesatto”. Il portavoce ha affermato “l’incidente, nel modo riferito da alcuni siti internet, non è vero”. Non ha tuttavia voluto fornire dettagli.
Dal canto suo, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), contattato dall’agenzia di stampa svizzera Ats, ha detto che la diplomatica elvetica non è stata fermata, ma ha subito “un semplice controllo di polizia”
La Svizzera svolge un ruolo di primo piano in Iran: la missione elvetica rappresenta infatti gli interessi americani nel paese dopo che gli Stati Uniti e la Repubblica islamica hanno rotto le loro relazioni diplomatiche nel 1980.
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