Presidente PS: “Mandare Trump a quel paese? Era necessario”

Per il co-presidente del Partito socialista svizzero Cédric Wermuth mandare a quel paese il presidente americano Donald Trump era assolutamente necessario, viste le tendenze ritenute fasciste del suo governo.
(Keystone-ATS) Tornando, in un’intervista odierna alla Neue Zürcher Zeitung (NZZ), sulle sue esternazioni di inizio mese che parecchio hanno fatto discutere – “Fuck you, Mr. Trump”, aveva scritto sui social – il 39enne non vuole fare marcia indietro. “Trovo molto spiacevole che sia stato necessario dirlo, ma era indispensabile”, afferma il consigliere nazionale argoviese.
“Dopo che Zelenski è stato cacciato dalla Casa Bianca, sono partite notizie in stile cronaca sportiva: cosa avrebbe dovuto fare Zelenski di diverso? Ho pensato: fermiamoci, basta. Quello che sta accadendo a Washington va oltre ogni limite: non è più normale, questi sono neofascisti. A quanto pare sono state necessarie le mie parole per poter avviare questa discussione”.
Ma per il co-presidente del secondo partito più importante del paese e rappresentato in Consiglio federale – argomentano i giornalisti NZZ – quanto detto non potrebbe essere una mancanza di stile? “È la verità, cos’altro si può dire a quel tizio?”, risponde. “Di certo non avrà dormito peggio”, conclude l’uomo politico assurto a notorietà nazionale quando è stato presidente della Gioventù socialista (GISO, Juso in tedesco).