Ristagna il consumo di acque minerali in Svizzera

(Keystone-ATS) L’acqua minerale nel 2016 è stata la bevanda favorita in Svizzera, tuttavia il suo consumo ha ristagnato, e i prodotti rinfrescanti sono calati, secondo cifre fornite oggi dall’Associazione svizzera delle fonti d’acqua minerale e dei produttori di soft drink (SMS).
Il mercato elvetico, nell’anno in rassegna, ha segnato un leggero calo, con i consumi passati da 964,9 milioni di litri nel 2015 a 964,1 milioni. Ogni abitante ha bevuto circa 114 litri di acqua minerale, uno in meno dell’anno prima. SMS rileva che il consumo non ha beneficiato delle giornate di canicola che hanno contraddistinto la scorsa estate e che nel 2015 avevano fatto impennare le vendite del 35% nel mese di luglio. Quando alle bevande gasate e rinfrescanti ogni abitante ne ha consumati 69 litri, tre in meno dell’anno prima.
La produzione indigena di acque minerali, che è risultata superiore all’importazione, è calata del 3,1% a 560,7 milioni di litri; le esportazioni sono crollate del 22,8% a 6,1 milioni, in conseguenza della forza del franco. Le importazioni sono aumentate del 3,9% a 409,5 milioni di litri, in provenienza da Italia (46,7%), Francia (44%) e Germania (8,4%).
Il consumo di bevande rinfrescanti è risultato in flessione del 3,5% a 582,3 milioni di litri. La produzione elvetica è scesa del 3,3% mentre le esportazioni hanno segnato un aumento del 9,6% a 38,7 milioni di litri e le importazioni un leggero calo dello 0,7%. I drink provenivano da Germania (33,2%), Italia, (27,5%), Francia (13,1%), Repubblica ceca (6,6%), Portogallo (4%), Polonia (3,7%) e Austria (3,6%).
SMS – organizzazione mantello che raggruppa 16 aziende per un totale di 20 mila impieghi, tra cui Nestlé Waters, Evian-Volvic, Allegra Passugger, Ramseier, Aproz, Red Bull e Coca-Cola – rileva infine che il consumo di questi drink rinfrescanti è calato del 13% dal 2007 a oggi.