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Salta patteggiamento, Hunter Biden si dichiara non colpevole

Il figlio del presidente Joe Biden, Hunter. KEYSTONE/AP/Andrew Harnik sda-ats

(Keystone-ATS) Colpo di scena nel Delaware. Dopo un’udienza di quasi tre ore la giudice Maryellen Noreika ha fatto saltare a sorpresa il patteggiamento concordato tra i procuratori e Hunter Biden che, quindi, ha deciso di dichiararsi non colpevole per due reati fiscali.

Un esito inaspettato di un evento unico nella storia americana, la prima volta che il figlio di un presidente in carica ha varcato la soglia di un tribunale, e un punto a favore di Donald Trump che aveva attaccato l’accordo accusando, per l’ennesima volta, la giustizia americana di essere uno strumento nelle mani dell’amministrazione Biden.

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Il 53enne first son è comparso davanti alla giudice Noreika, nominata dal tycoon quando era alla Casa Bianca, e le ha comunicato l’intenzione di dichiararsi colpevole di non aver pagato le tasse nel 2017 e nel 2018, come previsto dal patteggiamento raggiunto al termine di cinque anni di indagini condotte dal procuratore David Weiss, scelto anch’egli da Trump all’epoca, per evitargli il carcere. L’udienza, tuttavia, non è andata come si aspettavano i legali di Hunter.

La giudice ha messo in discussione l’accordo puntualizzando che non garantisce l’immunità al figlio del presidente per le altre inchieste in cui è coinvolto, ad esempio quelle sui suoi affari all’estero e i milioni dollari stranieri incassati. Ma anche quella per il possesso di un’arma nonostante la dipendenza da droghe e alcol, che invece gli avvocati speravano di risolvere con lo stesso patteggiamento. Noreika ha deciso diversamente ripetendo in aula più volte e “in tono arrabbiato”, secondo i reporter presenti, che “non si trovava lì semplicemente per mettere un timbro”.

Quale che sarà l’esito giudiziario della vicenda del figlio del presidente, i repubblicani hanno già raggiunto il loro verdetto: per anni Biden è stato complice di Hunter in un losco piano per arricchirsi facendo affari in Paesi “nemici” degli Stati Uniti sfruttando il cognome importante e la carriera del padre.

“Quando Biden ha corso per la Casa Bianca, ha detto agli americani che la sua famiglia non ha mai ricevuto un dollaro dalla Cina, fatto che si è rivelato non vero. Questo potrebbe tradursi in un’inchiesta per l’impeachment”, ha attaccato lo speaker della Camera Kevin McCarthy in un’intervista a Fox citando le due talpe dell’agenzia delle entrate americane che hanno accusato il first son e parlato dei milioni di dollari di soldi stranieri finiti nelle mani dei Biden. È la più esplicita richiesta di impeachment da parte del leader dei repubblicani che nei prossimi mesi aumenterà la pressione sul presidente Usa.

Il commander-in-chief da parte sua resta fermo nel suo appoggio al figlio. “Hunter Biden è un privato cittadino e Joe e Jill Biden lo sostengono”, ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre poco dopo l’udienza. Ma è chiaro che, al di là dei reati, lo scapestrato Hunter – ex brillante avvocato laureato Yale finito in un tunnel di alcol, droghe e demoni dopo la morte del fratello Beau – continuerà a tormentare il presidente americano.

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