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La Svizzera vuole il centro di neuroinformatica

La neuroinformatica aiuta a scoprire i misteri del cervello Keystone Archive

Durante il Foro mondiale della scienza (GSF), le autorità elvetiche sosterranno la candidatura di Zurigo quale sede di un centro di ricerca sul cervello.

La nuova struttura internazionale sarebbe un incentivo in più alla ricerca in corso nell’area zurighese e rafforzerebbe allo stesso tempo la reputazione scientifica del paese.

In gergo si parla di «neuroinformatica» per descrivere la scienza che utilizza gli strumenti della matematica, dell’informatica e della statistica per meglio decifrare i dati forniti dalla ricerca sul cervello.

Questo particolare ramo delle neuroscienze è ben conosciuto dai ricercatori dell’Università e dal Politecnico federale di Zurigo, il cui lavoro è stato descritto positivamente negli ultimi anni.

Una riconoscenza che si limita però ai confini regionali, siccome a livello internazionale il riscontro è stato molto più limitato.

«Zurigo rappresenta già un centro per la neuroinformatica e dagli anni ’90 lo sviluppo è stato notevole. Tuttavia non è connessa alla rete delle attività internazionali», spiega a swissinfo Paul-Erich Zinsli, vicedirettore del Segretariato di Stato per l’educazione e la scienza (SER).

«I fondi destinati alla scienza non sono cresciuti come speravamo. Questo nuovo centro permetterebbe di divulgare internazionalmente il lavoro che si fa in Svizzera in questo campo», aggiunge Zinsli.

Un piccolo paese

La creazione di un segretariato internazionale della neuroinformatica è in discussione da oltre un anno in seno al Foro mondiale della scienza (GSF), un ente dell’Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica (OSCE).

La Svizzera, pur essendo membro dell’OSCE, è troppo piccola per influenzare le discussioni in modo significativo.

La strategia della Confederazione è di concentrarsi su pochi punti, ma sui quali può svolgere un ruolo maggiore, afferma Zinsli.

È quindi in quest’ottica che deve venire letto il sostegno dato alla creazione di un centro a Zurigo.

Le possibilità sono buone

Oltre alla Svizzera, a questo segretariato è interessata pure la Svezia, ma finora Stoccolma non ha fatto nessuna proposta concreta.

La scelta dipenderà essenzialmente dalle offerte fatte al GSF. Ad entrare in linea di conto saranno criteri come le infrastrutture e la facilità d’accesso.

«La Svizzera mette a disposizione le infrastrutture di base, come i locali, i laboratori e i computer, mentre i costi operativi, come da consuetudine, dovranno essere suddivisi tra i paesi che intendono partecipare al progetto», afferma Paul-Erich Zinsli.

Secondo il vicedirettore del Segretariato di Stato per l’educazione e la scienza, la Svizzera ha buone carte da far valere per vedersi attribuire questo centro: «Zurigo ha il vantaggio di avere dell’esperienza nell’ospitare organizzazioni e società internazionali».

L’ultima opportunità

Il segretariato per la neuroinformatica potrebbe essere l’unica possibilità per la Svizzera di ospitare in un futuro prossimo un centro intergovernativo attivo in questo campo.

«Il sistema per coordinare le ricerche sul cervello, in particolare nel campo della neuroinformatica, è in discussione da molto tempo», sottolinea Zinsli, «è la fine di un lungo processo e non ve ne sono altri all’orizzonte».

swissinfo, Scott Capper
(traduzione e adattamento Daniele Mariani)

La riunione del GSF si tiene lunedì e martedì a Parigi.
L’istituto di neuroinformatica è stato creato nel 1995 dall’Università e dal Politecnico di Zurigo.
Il segretariato internazionale di neuroinformatica impiegherà da 5 a 10 collaboratori, a dipendenza delle sovvenzioni.
I paesi che parteciperanno al progetto contribuiranno con un minimo di un milione di franchi ciascuno.

Il Foro mondiale della Scienza (GSF) è un organo di consultazione degli alti responsabili scientifici dei paesi membri dell’OSCE.

Il GSF formula e applica le politiche in quest’ambito dei paesi membri.

I delegati, che si riuniscono due volte all’anno, cercano di identificare e di ottimizzare le possibilità di cooperazione internazionale nel campo della ricerca scientifica fondamentale.

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