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Sostegno in favore della solidarietà digitale

Micheline Calmy-Rey e il presidente senegalese Abdoulaye Wade alla cerimonia di inaugurazione del nuovo Fondo swissinfo.ch

A Ginevra è stato inaugurato il Fondo mondiale per la solidarietà digitale, destinato a favorire l'accesso alle tecnologie dell'informazione nei Paesi più poveri.

Alla cerimonia ufficiale sono accorsi numerosi capi di Stato e ministri, tra cui la consigliera federale Micheline Calmy-Rey.

«Un meccanismo innovativo e una svolta nelle relazioni internazionali». È con questi termini ambiziosi che il suo portavoce Christian Ferrazino ha presentato ufficialmente lunedì il Fondo mondiale per la solidarietà digitale.

Presente a Ginevra, la consigliera federale Micheline Calmy-Rey ha sottolineato l’originalità di tale Fondo, basato su un partenariato tra Stati, collettività locali e settore privato.

«Piuttosto che finanziare le infrastrutture, il Fondo sarà dedicato al sostegno di progetti comunitari», ha indicato Calmy-Rey.

Nel suo intervento, la responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri ha ricordato che il 75% degli internauti sono concentrati in regioni del pianeta in cui vive il 15% della popolazione mondiale. Quasi l’80% della popolazione non ha invece accesso alle informazioni veicolate dalle tecnologie dell’informazione.

Una netta sproporzione

Il “padre del Fondo” Abdoulaye Wade (il presidente del Senegal che, nel dicembre 2003, aveva lanciato questa idea durante il Vertice ONU sulla società dell’informazione di Ginevra), ha salutato «una tappa decisiva» che permetterà di dare concretezza al concetto di solidarietà digitale.

Secondo Abdoulaye Wade, i fossati diventano sempre più ampi. «Nel solo distretto di Manhattan, a New York, ci sono più telefoni che in tutta l’Africa subsahariana», ha rilevato il presidente senegalese.

Nonostante questi evidenti divari, il delegato elvetico Daniel Stauffacher ha però indicato che il governo svizzero non si è ancora pronunciato sulla sua eventuale adesione al Fondo.

Ciò significa che a Palazzo federale non si è ancora raggiunta l’unanimità sull’opportunità di sostenere finanziariamente il progetto.

Tassazioni che non piacciono

Il Fondo, presieduto dall’ex consigliere di Stato ginevrino Guy-Olivier Segond, dovrebbe essere alimentato con una tassa volontaria, pari all’1%, prelevata sulle transazioni concluse nel settore delle tecnologie dell’informazione.

La proposta, che si affianca a quelle di una tassa sulle transazioni finanziarie o della creazione di un fondo di lotta contro la fame nel mondo, suscita tuttavia dissensi.

Scetticismo e ostilità sono in particolare condivisi da numerosi governi del Nord e dagli esponenti del mondo economico.

Coinvolti Paesi, regioni e città

Tra i membri fondatori del Fondo, oltre al Senegal e alla città di Ginevra, si trovano pure numerose regioni e comuni, come l’Aquitania (Francia), i Paesi Baschi, Roma, Torino, Parigi, Curituba (Brasile), Santo Domingo e la cittadina elvetica di Delemont.

La Nigeria, per bocca del suo presidente Olusegun Obasanjo, ha annunciato un contributo di 500’000 euro. Lo stesso importo è stato promesso anche dal presidente algerino Abdelaziz Bouteflika.

Il ministro francese degli affari esteri Michel Barnier ha dal canto suo fatto sapere che Parigi aderirà al Fondo con una prima partecipazione di 300’000 euro.

«Bisogna iniettare più denaro nelle tecnologie dell’informazione e meno nel cemento», ha dichiarato Barnier.

In un messaggio indirizzato ai partecipanti della cerimonia, il segretario generale dell’ONU Kofi Annan ha manifestato il suo sostegno, sottolineando l’importanza di questo contributo alla realizzazione degli obiettivi del Millennio (dimezzamento della povertà nel mondo).

swissinfo e agenzie

Il 75% degli utilizzatori di internet si concentra in regioni del pianeta in cui vive il 15% della popolazione mondiale.
Quasi l’80% della popolazione non ha accesso alle informazioni veicolate dalle tecnologie dell’informazione.

Il Fondo mondiale per la solidarietà digitale ha ottenuto il sostegno ufficiale degli Stati membri dell’ONU lo scorso 25 febbraio a Ginevra.

In quell’occasione, si è svolta una riunione preparatoria in vista della seconda fase del Vertice mondiale della società dell’informazione, prevista in novembre a Tunisi.

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