Scrittori: morto Josef Skvorecky, romanziere primavera di Praga
(Keystone-ATS) Lo scrittore ceco Josef Skvorecky, uno dei più noti intellettuali dissidenti durante il regime comunista, è morto oggi all’età di 87 anni, a Toronto, in Canada, dove viveva dalla fine del 1968. L’annuncio della scomparsa è stato dato questa sera dai mezzi di informazione di Praga. Skvorecky è popolare in Cecoslovacchia almeno quanto Milan Kundera, l’autore di “L’insostenibile leggerezza dell’essere”.
È diventato famoso con il romanzo “I codardi” (1969), che descrive lo scontro dei giovani contro la società borghese all’inizio degli anni ’60. Lo scrittore è stato uno dei simboli della “primavera di Praga” e dello spirito di libertà che essa rappresentava. Fu costretto a partire per il Canada per non finire in prigione subito dopo la repressione sovietica. In Canada ha fondato, con sua moglie Zdena Salivarova, la casa editrice “68” (Sixty-Eight Publishers) attraverso la quale sono state pubblicate numerose opere degli autori cecoslovacchi, come i drammi di Vaclav Havel e i romanzi di Kundera.
Nel romanzo “I codardi” e nei primi racconti (“La leggenda Emoke”, 1963; “La fine dell’età del nylon”, 1967; “Il mondo amaro. Racconti degli anni 1946-1967”, 1969) descrisse sogni e ideali della sua generazione: gli amori giovanili, il mito dell’America e soprattutto la passione per il jazz. Skvorecky ha inventato il personaggio del giovane ragazzo Damni, un giovane in cerca di libertà e di amore che viene sempre deluso dalla vita ma che non perde l’ottimismo.
Al centro dell’attenzione di Skvorecky vi è anche la cosiddetta questione ebraica, che l’ha portato a descrivere i momenti crudeli che precedono la partenza degli ebrei verso i campi di concentramento e anche i momenti difficili dopo l’arrivo della libertà, come testimoniano i racconti raccolti nel volume “Il candelabro a sette bracci” (1964).
Altri libri testimoniano l’interesse per il poliziesco. Con la sua casa editrice Sixty-eight publishers, fondata nel 1971, ha pubblicato ancora romanzi: la satira antimilitarista “Il battaglione carristi. Frammento dell’epoca dei culti” (1971), “Il miracolo. Romanzo poliziesco politico” (1972) e “Il racconto dell’ingegnere delle anime umane” (1977). È autore anche di saggi sul jazz, sulla letteratura, sul cinema ceco degli anni Sessanta. Meno felici sono considerati i romanzi che tentano di coniugare elemento ceco e contesto americano (“Scherzo capriccioso”, 1983; “La ragazza del Texas”, 1992).
È autore di sceneggiature e dell’autobiografia “Il racconto del sassofonista tenore cui non ha mai arriso il successo” (1994). Tra gli ultimi romanzi, si ricordano “Due omicidi nella mia vita doppia” (1996), “Breve incontro, con omicidio” (1999), “Incontro dopo molti anni, con omicidio” (2001) e “Incontro alla fine di un’era, con omicidio” (2003).
In italiano sono stati tradotti “Il miracolo” e “Il racconto dell’ingegnere delle anime umane”, entrambe edite da Fandango, e “Il sax basso” da Adelphi.