Seehofer strappa con Merkel, esito vertice Ue non basta

(Keystone-ATS) Ieri sera in cancelleria ha provato di nuovo a convincerla, ma lei “non si è mossa di un centimetro”. E oggi il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer ha deciso per lo strappo con Angela Merkel.
Seehofer ha così minato drammaticamente la tenuta del governo e di un pilastro della politica nazionale come l’Unione dei democristiani. L’esito del vertice Ue sui migranti è “insufficiente”, dal suo punto di vista.
Spalleggiato dal partito, il falco bavarese insiste sui respingimenti immediati al confine, sui quali la cancelliera non ha trovato un accordo proprio coi Paesi più importanti, ha rimarcato coi suoi. Il che vuole dire con l’Italia e l’Austria, ad esempio. Un nodo su cui è tornata oggi anche la cancelliera, dicendo alla ZDF che un accordo con Roma “per ora non era possibile, il primo ministro italiano ha spiegato che l’Italia si è sentita piantata in asso da molti, per anni”. Ma il dialogo resta. Per la cancelliera “è chiaro che l’Ue è lenta, il problema non è certamente risolto c’è ancora molto lavoro, ma io voglio che l’Europa sia tenuta insieme”, ha chiarito una volta per tutte.
La giornata è stata scandita dall’attesa: una dichiarazione di Seehofer annunciata per le 18, è slittata di ora in ora per il prolungarsi della riunione del partito. E successivamente dovrebbe tornare a pronunciarsi anche Angela Merkel. Tutto sembra volgere al peggio ma ogni previsione sembra azzardata e la domenica della resa dei conti è stata scandita da voci contrapposte: Seehofer potrebbe annunciare le sue dimissioni, o l’ostinazione sui respingimenti, sui quali potrebbe decidere di procedere comunque. Costringendo la cancelliera a chiedere le sue dimissioni (aprendo di fatto la crisi di governo).