Sudafrica: 17enne seviziata e uccisa, folla grida adesso basta

(Keystone-ATS) Ad una settimana dalla morte della ragazza centinaia di sudafricani hanno voluto mostrare la loro indignazione per l’ennesima violenza contro le donne in un paese dove gli episodi raccapriccianti riempiono le cronache dei giornali. La tragedia di Anene e la reazione che ha suscitato nell’opinione pubblica ha ricordato a molti il caso della 23enne indiana stuprata e uccisa a New Delhi.

In centinaia hanno marciato lungo le strade di Bredasdorpal, 130 km ad est di Città del Capo, scandendo le parole “Adesso basta!”, per poi riunirsi nel luogo dove Anene Booysen, 17 anni, è stata brutalmente violentata, mutilata e abbandonata agonizzante dai suoi carnefici. In molti hanno deposto fiori e candele e qualcuno una semplice croce di legno.

La ragazza è stata aggredita e ferocemente violentata da una gang il primo di febbraio. È stata ritrovata mutilata e agonizzante in un cantiere. È morta in ospedale, dopo un’agonia durata giorni. Ma prima di morire è riuscita ad identificare uno dei suoi aguzzini.

Il presidente Jacob Zuma ha espresso shock e indignazione, chiedendo la più dura delle condanne per gli assassini e una campagna per “mettere fine a questa piaga che affligge la nostra società”.

A Ginevra, la responsabile delle Nazioni Unite per i diritti umani, Navi Pillay, ha detto che il Sudafrica deve affrontare una “pandemia di violenza sessuale” e si è detta preoccupata per le poche condanne nei confronti degli stupratori.

Le statistiche sono agghiaccianti: solo nel biennio 2011/2012 ci sono stati nel paese più di 64’500 casi di stupro.