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Svizzera svolge ruolo di messaggero tra Washington e Teheran

(Keystone-ATS) Gli Stati Uniti sono rimasti in contatto con Teheran durante il fine settimana, durante l’attacco iraniano a Israele, attraverso “una serie di comunicazioni dirette trasmesse dalla Svizzera”, secondo un funzionario statunitense.

Questo ruolo di messaggero fa parte dei buoni uffici della Confederazione.

Ieri il capo di stato maggiore delle forze militari iraniane, Sardar Bagheri, ha spiegato, in una intervista all’emittente pubblica Irinn Tv, che, l’operazione militare contro Israele “era conclusa” anche se le forze iraniane rimangono in alto stato di allerta e pronte “ad agire se necessario”. “Se il regime sionista risponde, la nostra prossima operazione sarà molto più estesa”, ha aggiunto. In un messaggio inviato agli Usa, rappresentati a Teheran dall’ambasciata svizzera, Bagheri ha detto che se gli Stati Uniti cooperano con Israele nelle possibili prossime azioni, Teheran si interesserà alle le basi americane che “non avranno alcuna sicurezza”.

Rappresenta interessi Usa dal 1980

La Svizzera rappresenta gli interessi americani in Iran sin dalla presa di ostaggi all’ambasciata statunitense a Teheran nel 1980, come sottolinea il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) sul suo sito web. In quanto potenza protettrice, consente ai due Paesi di mantenere un minimo di relazioni diplomatiche e consolari.

Berna sta assumendo alcuni dei compiti della rappresentanza ordinaria, garantendo così la protezione dei cittadini americani in Iran. La sezione Interessi esteri dell’Ambasciata svizzera a Teheran gestisce tutti gli affari consolari degli Stati Uniti in Iran, comprese le richieste di passaporto, i cambiamenti di stato civile e la protezione consolare per i cittadini statunitensi.

Ruolo di mediatrice

Sul fronte diplomatico, “la Svizzera può offrire essa stessa i propri servizi come ‘postino’ o assumere questa funzione su richiesta dei Paesi interessati, a condizione che tutte le parti siano d’accordo”, spiega il DFAE.

In linea con la sua tradizione di buoni uffici, la Svizzera svolge anche un ruolo di mediazione. Negli ultimi anni, ad esempio, ha assistito in diverse occasioni lo scambio di prigionieri tra Iran e Stati Uniti. Gli interessi dell’Iran negli Stati Uniti sono rappresentati dal Pakistan.

Altri mandati

La Confederazione rappresenta anche gli interessi iraniani in Egitto e in Canada. Dal mese di maggio 2018 ha rappresentato pure gli interessi dell’Iran in Arabia Saudita e quelli dell’Arabia Saudita in Iran.

Tuttavia, un anno fa, il 10 marzo 2023, questi ultimi due Paesi hanno annunciato, attraverso un accordo trilaterale con la Cina, di voler ristabilire le relazioni diplomatiche entro due mesi. Teheran ha quindi posto fine al mandato della Svizzera di rappresentare i suoi interessi in Arabia Saudita, a partire dall’agosto 2023. Tuttavia, Riad non ha ancora formalmente revocato il mandato.

Prima volta nel 1870

La Svizzera ha assunto per la prima volta il ruolo di potenza protettrice quando ha rappresentato gli interessi del Regno di Baviera e del Granducato di Baden in Francia durante la guerra franco-prussiana del 1870.

Il mandato di potenza protettrice più noto è stato quello esercitato per conto degli Stati Uniti a Cuba a partire dal 1961. Berna rappresentò anche gli interessi cubani a Washington dal 1991. Questo doppio mandato è terminato nel 2015, quando Washington e L’Avana hanno ripreso le relazioni diplomatiche.

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