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TF: autisti Uber Ginevra devono sottostare a legge collocamento

Keystone-SDA

Chi lavora con l'app Uber va sottoposto alla Legge federale sul collocamento e il personale a prestito (LC). Lo ha deciso il Tribunale federale (TF), respingendo il ricorso di una società ginevrina partner di Uber.

(Keystone-ATS) La posizione del Governo ginevrino è così confermata. Citata dalla Tribune de Genève, che ha pubblicato l’informazione, la consigliera di Stato Delphine Bachmann si è rallegrata della decisione, che darà “più trasparenza” a tutto il settore.

Nella sentenza, l’Alta corte stima che gli autisti di applicazioni come Uber rientrano in effetti nel quadro della LC. La decisione conferma sia la posizione del Canton Ginevra sia la sentenza dell’istanza precedente, emessa nel marzo 2024.

Uno smartphone mostra l’app SWIplus con le notizie per gli svizzeri all’estero. Accanto, un banner rosso con il testo: ‘Rimani connesso con la Svizzera’ e un invito a scaricare l’app.

La società MITC Mobility, partner Uber in questione, dovrà rispettare le condizioni della legge per i suoi autisti. Il tutto ha ripercussioni sul contratto di lavoro e sulla pianificazione dei turni.

Le motivazioni

Il TF ha sottolineato che tramite all’app agli autisti vengono fornite informazioni necessarie per ogni servizio di trasporto: luogo di partenza, orari e luogo di destinazione. Si tratta di elementi “chiave” che non si possono qualificare come semplici direttive generali.

Inoltre, l’applicazione fornisce agli autisti la distanza che verrà percorsa e una proposta d’itinerario. Nella misura in cui la distanza serve a calcolare la tariffa, costituisce dall’accettazione del cliente una vera e propria istruzione per chi si trova al volante.

Infine, la possibilità dell’app di rilevare tramite gli smartphone comportamenti pericolosi alla guida o di verificare il tipo di veicolo utilizzato rivelano una capacità di dare istruzioni, in tempo reale, da parte di Uber su impiegati di MITC.

Secondo il TF buona parte della possibilità di applicare direttive viene quindi ceduta direttamente a Uber, poiché l’app non è usata semplicemente per attribuire le corse. Il ricorrente va quindi considerato come una società sottoposta alla LC.

Le conseguenze

In passato, MITC aveva dichiarato di non capire le richieste delle autorità, poiché applica un contratto di diritto svizzero perfettamente legale. L’Esecutivo cantonale però la vede da tempo diversamente e ha chiesto l’applicazione della LC.

Il rispetto di tale legge pone diversi problemi all’azienda. In particolare, secondo questa norma, MITC deve garantire un numero minimo di ore a tutti i suoi autisti. La sentenza del Tribunale federale riguarda solo Ginevra ma potrebbe potenzialmente avere un impatto sull’attività di tutti i conducenti che utilizzano l’app di Uber in Svizzera. Autorità cantonali potrebbero infatti evocare questo precedente se si trovassero in situazioni simili.

Uber è un’azienda – la casa madre ha sede a San Francisco (Usa) – che fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un’applicazione mobile che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti. È considerato uno dei maggiori rappresentanti della cosiddetta economia collaborativa. A Ginevra collabora con aziende di terzi che impiegano autisti.

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