Tibet: aveva “istigato” immolazioni, condannato a morte
(Keystone-ATS) Un tibetano di 40 anni, Lorang Konchok, è stato condannato a morte da un tribunale cinese dopo essere stato ritenuto responsabile dell’immolazione di otto persone, una delle quali è morta. La sentenza è stata “sospesa” per due anni, con una formula che di solito prelude alla commutazione in ergastolo della condanna alla pena capitale.
Lo ha annunciato l’agenzia Nuova Cina, aggiungendo che l’uomo è stato giudicato colpevole di “omicidio volontario” per aver “istigato” le otto persone ad immolarsi.
Un altro tibetano, Lorang Tsering di 31 anni, è stato condannato a 10 anni di prigione per la stessa ragione. Secondo la Campagna Internazionale per il Tibet (www.savetibet.org), fino ad oggi 99 tibetani si sono immolati in un’estrema forma di protesta contro quella che ritengono l’occupazione cinese del loro territorio. Di questi, 81 sono morti.
Prima di compiere il drammatico gesto, i suicidi lanciano slogan contro la Cina e a favore del Dalai Lama, il loro leader spirituale esiliato da oltre 50 anni. Dal 2008 le forze di sicurezza cinesi hanno rafforzato la loro presenza in tutte le aree a popolazione tibetana della Cina, che sono chiuse di fatto agli osservatori esterni. Le condanne sono state inflitte ai due tibetani dal tribunale di Aba (Ngaba in tibetano) nella provincia del Sichuan, una regione nella quale si sono verificate 35 immolazioni.