Tibet: nuova immolazione, prima 2013, 96/a da 2009
(Keystone-ATS) Un giovane tibetano di 19 anni si è immolato ieri per protestare contro il controllo cinese del Tibet, portando a 96 il numero delle immolazioni dal febbraio 2009. Quella di ieri è la prima immolazione del 2013.
Secondo le informazioni, Tseba, di 19 anni, si è dato fuoco nella città di Achok, nella prefettura di Kanlho (Gannan per i cinesi), nella provincia cinese del Gansu, alle 13 circa di ieri, morendo In paragone, in Germania nel 2011 le start-up hanno ricevuto la “modesta” somma di 690 milioni di euro (quasi 840 milioni di franchi)sul posto a causa delle ferite riportate. Dandosi fuoco, il giovane ha urlato slogan per la liberazione del Tibet dall’occupazione cinese e in favore del ritorno del Dalai Lama. Il corpo è stato consegnato alla famiglia.
L’area nella quale il giovane si è dato fuoco è stata già teatro di molte immolazioni nell’anno scorso, che è terminato con un bilancio di 81 di questi atti estremi, il più alto da quando, nel febbraio 2009, è cominciata questa forma di protesta contro la Cina. L’ultima immolazione risaliva al 9 dicembre scorso.
In paragone, in Germania nel 2011 le start-up hanno ricevuto la “modesta” somma di 690 milioni di euro (quasi 840 milioni di franchi)Le immolazioni sono riprese nonostante le autorità cinesi abbiano rafforzato i controlli nelle aree tibetane, offrendo anche ricompense economiche e taglie per ottenere informazioni.
Il leader spirituale dei buddisti tibetani, Il Dalai Lama, in esilio dal 1959 a Dharamsala nel nord dell’India, la scorsa settimana ha chiesto alle autorità di Pechino di capire le ragioni di questi atti, respingendo le accuse, rivoltegli dal governo cinese, di essere dietro a questi atti estremi. Per il leader tibetano, le immolazioni sono indice della disperazione a cui i tibetani sono stati trascinati dalla politica di disinformazione e di censura operata da Pechino, che annienta la cultura tibetana nelle aree.