"Nez rouge" ha già riaccompagnato a casa 12'199 persone
DELÉMONT - Sono già 12'199 le persone riaccompagnate a casa da "Nez rouge" in tutta la Svizzera dal 4 dicembre sino ad oggi, giorno di Santo Stefano. Gli automobilisti che hanno bevuto un bicchiere di troppo o che non se la sono più sentita di guidare erano 360 in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
I volontari all'opera in questa ventesima adizione sono stati 4361, 180 in più di un anno fa. Hanno effettuato 6195 trasporti per un totale di 244'937 chilometri, poco meno del valore record registrato lo scorso anno, indica oggi la Fondation Nez rouge, con sede a Delémont (JU). L'apice delle richieste (1156 trasporti) è stato registrato nella note da venerdì 18 a sabato 19 dicembre.
Come negli anni scorsi, sono stati gli argoviesi, con 1088 traporti per 2130 persone, a richiedere il maggior numero di interventi, seguiti da bernesi (1011) e vodesi (438).
Il Ticino è invece il cantone che ha dimostrato meno interesse per il servizio di "Nez rouge": i viaggi sono stati solo 21 per un totale di 35 persone. Il Ticino si conferma così l'unica regione elvetica in cui i volontari (102) superano il numero delle persone accompagnate.
La fondazione si aspetta un nuovo picco delle richieste per la notte di San Silvestro, quando in generale vengono effettuati in unan sola notte un quarto dei trasporti di tutta l'operazione, che si conclude il primo di gennaio.
Il numero di telefono gratuito 0800 802 208 è a disposizione di coloro che - a causa della stanchezza o del consumo di alcol, droghe o medicamenti - non se la sentono più di mettersi al volante, ricorda "Nez rouge". Il servizio è gratuito e le eventuali donazioni da parte dei beneficiari saranno devolute ad associazioni a scopo sociale e non di lucro.
L'operazione "Nez Rouge" nasce in Canada nel 1984 su iniziativa di un professore universitario che lancia il motto "Chi guida non beve, chi beve non guida". Al rientro da un soggiorno nel paese nordamericano, un medico giurassiano decide di tentare l'iniziativa anche nella sua regione. L'associazione prende piede e dà vita a una serie di sezioni cantonali: ad oggi sono 24, tra cui quella ticinese.