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Afghanistan: governo, migliaia i morti nel 2010

Questo contenuto è stato pubblicato il 03 gennaio 2011 - 15:11
(Keystone-ATS)

KABUL - Il numero dei poliziotti afghani uccisi nel corso del 2010 è sceso del 7% a 1'292 morti, malgrado continui la violenza nel Paese asiatico entrato nel decimo anno di guerra. Lo ha detto oggi una fonte governativa locale.
Le perdite tra i militari stranieri e i civili hanno raggiunto dei livelli da record nell'anno appena trascorso, considerato il più sanguinoso dall'inizio dell'operazione contro i talebani nel 2001, malgrado la presenza di circa 150 mila soldati della NATO.
Il portavoce del ministro dell'Interno, Zemari Bashary, ha comunicato che 2'447 poliziotti afghani sono rimasti feriti nel 2010, mentre i ribelli uccisi sono stati 5'225 e 949 quelli feriti. Bashary ha precisato di non avere dati certi sulle perdite tra i ribelli nel corso del 2009.
Il totale degli incidenti, tra imboscate, autobombe ed attacchi suicidi nel solo 2010 è stato pari a 6'716. Per quanto riguarda invece le vittime tra i civili, il portavoce del ministero ha aggiunto che sono state 2'043, mentre 3'570 sono quelli rimasti feriti. Le Nazioni Unite hanno detto che nel periodo compreso tra gennaio e ottobre del 2010, i morti tra i civili sono stati 2'412 e i feriti 3'803, il 20% in più rispetto al 2009.

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