Afghanistan: Nato; Clinton, non si vince con i proiettili
BRUXELLES - "Non si vince con i proiettili". Così il segretario di Stato USA, Hillary Clinton, è intervenuto questa mattina alla ministeriale Nato sull'Afghanistan, sottolineando l'importanza e la necessità di un "impegno civile" e della diplomazia. E ricordando che l'America - in base alla strategia annunciata nei giorni scorsi dal presidente Barack Obama - avrà in Afghanistan circa 100 mila uomini, ha spiegato che "sarà aumentata di un terzo la presenza di risorse civili", come esperti agronomi e ingegneri.
Tornando a ringraziare paesi come l'Italia, la Polonia e la Gran Bretagna (che hanno già annunciato forze supplementari), la Clinton - secondo quanto riferito da fonti presenti - ha ricordato che "la presenza militare non ha tempi indefiniti": dal luglio 2011 inizierà il disimpegno. Con il graduale trasferimento delle competenze sulla sicurezza all'autorità afghane. Il disimpegno - ha aggiunto - "sarà graduale ed i tempi saranno anche dettati dagli eventi". Se le cose andranno bene, si accelererà. "Le truppe supplementari sono fondamentali per cambiare la dinamica della situazione e favorire il trasferimento della sicurezza agli afghani", ha aggiunto.
Per "vincere", ha spiegato poi il ministro degli esteri inglese, David Miliband, serve una "strategia politica", basata su elementi interni - come i criteri di nomina dei governatori centrali e locali, la local governance, la riconciliazione e la reintegrazione - ed "un elemento esterno al paese". Il coinvolgimento, cioé, dei "sei paesi confinanti". E, in questa direzione, Miliband ha proposto la creazione di un Forum dei 6 paesi confinanti per la stabilizzazione dell'area.